Astronauti verdi

La nuova frontiera è il progetto Bio-plex, un microambiente ricreato in laboratorio nel quale umani, piante e microbi interagiscono in un sistema rigenerativo. Ciò significa che al suo interno ogni elemento sostenta e, a sua volta, dà sostentamento all’altro. “L’unico modo per riuscire a compiere lunghe esplorazioni nello spazio è di incorporare il sistema biologico nelle strutture che garantiscono la sopravvivenza agli astronauti” afferma Chris Brown, ricercatore Nasa al Johnson Space Center. Gli umani e le piante sono compagni di viaggio ideali per le missioni spaziali, l’uomo, infatti, consuma ossigeno e produce anidride carbonica, mentre gli organismi vegetali hanno bisogno di CO2 e rilasciano ossigeno. Piante e microbi inoltre, sono in grado di purificare l’acqua. L’unica risorsa necessaria per sostenere un tale equilibrio è l’energia che, sotto forma di luce, dovrà essere fornita alle piante. La soluzione è stata individuata nei LED (light emitting diodes) gli stessi meccanismi che usiamo abitualmente come indicatori del consumo di energia. Questi, infatti, possono produrre luce ad una frequenza utile per la fotosintesi. Gli esperimenti all’interno di Bioplex proseguono, per i test sono state selezionate speciali varietà di grano, riso, lattuga e patate. Gli studiosi sono ottimisti, ma l’interrogativo principale è come il sistema completo si svilupperà nel tempo. (a.c.)

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