Ecco le cause della demenza da Aids

Uno studio italiano promette di migliorare la qualità di vita dei malati di Aids soggetti a demenza e altre complicanze neurologiche. Sarebbero particolari infiammazioni delle cellule gliali del cervello a indurre la morte dei neuroni, e quindi la perdita progressiva e irreversibile delle facoltà intellettive nel 15-30 per cento dei malati di Aids. La scoperta è di un’équipe di ricercatori dell’Università degli Studi di Milano guidati da Andrea Volterra e dell’Università Vita-Salute San Raffaele coordinati da Jacopo Meldolesi. Gli scienziati sono partiti dalla certezza che la glia – l’insieme di cellule del tessuto nervoso che circonda i neuroni – partecipi attivamente alla comunicazione cerebrale, scambiando con i neuroni una serie di rapidi segnali chimici regolatori. Una scoperta, questa, effettuata precedentemente dallo stesso Volterra e che smentiva l’interpretazione dominante che riteneva le cellule gliali capaci solo di una funzione di sostegno, pur essendo circa 10 volte più numerose dei neuroni. Lo studio ora pubblicato su Nature Neuroscience identifica nuovi meccanismi di interazione fra queste cellule e i neuroni, fornendo indicazioni sulla loro importanza nelle malattie umane e sviluppando nuovi approcci di terapia farmacologica. La ricerca, finanziata dal Programma Aids dell’Istituto Superiore di Sanità, “ci permetterà di affrontare, con l’uso di nuovi agenti farmacologici, ormai identificati, le alterazioni di tipo infiammatorio che colpiscono la glia”, ha dichiarato Volterra. (l.g.)

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