Un gene regola il punto vita

Nel codice genetico di una delle proteine che costituiscono il “colesterolo buono” c’è una variazione correlata all’accumulo di grasso corporeo. La scoperta viene dall’Istituto Karolinska di Stoccolma, dove 624 cinquantenni maschi sani sono stati sottoposti a screening genetico e tenuti sotto controllo per verificare i parametri del loro metabolismo. I ricercatori sono così riusciti a identificare la variazione “colpevole” sul gene che codifica la proteina apo A-II (apolipoproteina A-II): si chiama “polimorfismo 265T/C” e indica la presenza di una molecola di timina (T) oppure di citosina© alla posizione 265 del gene. La variazione è spontanea e comune. Risultato dello studio: rispetto alle persone con la variante T, i portatori della variante C mostrano un più veloce metabolismo dei trigliceridi e un accumulo ridotto di grasso corporeo. Sarebbe a dire che chi ha la citosina al posto della timina brucia di più e ingrassa di meno. Lo studio dimostra per la prima volta che la proteina apo A-II, oltre a essere implicata nei meccanismi di smaltimento del colesterolo Ldl (quello cattivo) a opera del colesterolo Hdl (quello buono), è coinvolta nei processi di metabolismo e di accumulo del grasso corporeo. “Il nostro studio”, dice Ferdinand van’t Hooft, autore dell’articolo pubblicato questa settimana sulla rivista Circulation, “indica che la apo A-II è in grado di influenzare diversi fattori di rischio per i disturbi alle coronarie e che gioca un ruolo critico nello sviluppo dell’aterosclerosi”. (f.n.)

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