In Usa lo scarafaggio extra large

E’ stato portato alla luce il fossile completo del più grande scarafaggio mai trovato. La scoperta, realizzata da Cary Easterday, studente dell’Università dell’Ohio, è stata presentata oggi alla conferenza annuale della Società Americana di Geologia, tenutasi a Boston. L’insetto, chiamato Arthropleura pustulatus, è stato rinvenuto, insieme a centinaia di altri fossili di piante e animali, in una vecchia miniera di carbone, situata nella parte orientale dell’Ohio. Vissuto 300 milioni di anni fa durante il periodo Carbonifero, quando l’intera regione era una gigantesca palude tropicale, il fossile stupisce per la sua lunghezza: circa nove centimetri contro i quattro dei tipici scarafaggi americani (sebbene alcuni esemplari tropicali crescano oltre i dieci centimetri). Eccezionale anche la conservazione dei particolari: le venature visibili sulle ali, le protuberanze che coprono la loro superficie, le zampe e le antenne, avviluppate intorno al corpo e le parti della bocca. “Normalmente, ritroviamo fossili di conchiglie e di ossa, perché i minerali in essi contenuti favoriscono le loro possibilità di conservazione”, ha detto Easterday, “ma qualcosa di insolito nella chimica di questo antico luogo ha preservato in dettaglio gli organismi sprovvisti di gusci né ossa”. La miniera, scoperta nel 1979 da Gregory McComas, della Youngstown State University, è stata soprannominata “7-11 Mine”, poiché si trova nel punto in cui le statali 7 e 11 dell’Ohio si incrociano. Proprio un sito geologico siffatto potrebbe aiutare gli scienziati a capire meglio non solo la vita di antichi organismi, ma anche i cambiamenti climatici che il nostro pianeta ha conosciuto nel corso del tempo. (d.d.v.)

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