Perché l’erezione dura nel tempo

Un team di scienziati del Johns Hopkins Medical Institutions ha individuato il meccanismo che che regola la durata di un’erezione. Dieci anni fa si era scoperto che questo evento fisiologico è attivato dal rilascio di ossido nitrico dalle terminazioni nervose del pene, e tuttavia allora non si era riusciti a spiegare perché esso permanga nel tempo. Attraverso esperimenti condotti su topi geneticamente modificati i ricercatori americani hanno scoperto che l’ossido nitrico continua a essere rilasciato anche nelle fasi successive. In pratica, pensieri erotici o sensazioni fisiche attiverebbero l’iniziale rilascio di questa sostanza, le cui proprietà vasodilatatrici causerebbero l’ingrossamento dei tessuti. In un secondo tempo, a rilasciare l’ossido nitrico sarebbero le pareti delle vasi sanguigni e, in particolare, le cellule endoteliali, fino a produrre un ulteriore rilassamento del tessuto. Il processo si ripeterebbe fino alla completa erezione del pene. Tra i risultati dello studio, ci sono anche l’individuazione del ruolo dell’enzima eNOS, fonte di ossido nitrico, e della pressione del flusso sanguigno contro le pareti dei vasi, che ne stimolerebbe la produzione. (i.l.c)

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