Un ormone sveglia le staminali

È l’ormone tiroideo il protagonista della scoperta fatta da l’équipe di Laura Calzà dell’Università di Bologna. Capace, negli animali, di risvegliare le cellule staminali presenti nel cervello e nel midollo osseo, e di indurle a produrre cellule mature e funzionanti. “È un trucco che abbiamo imparato dalla natura: sappiamo infatti che lo stesso ormone è indispensabile per la differenziazione delle cellule staminali nervose durante lo sviluppo embrionale”, ha affermato Calzà, che ha collaborato per questo studio anche con il laboratorio romano del Cnr di Rita Levi Montalcini. I ricercatori, finanziati da Telethon, hanno sperimentato il metodo su un modello animale che riproduce la sclerosi multipla, una malattia neurologica in cui le fibre nervose perdono la loro guaina isolante di mielina, causando un indebolimento dei segnali nervosi, come in un cavo elettrico difettoso. Come spiegano gli scienziati italiani sulle pagine dei Proceedings of the National Academy of Sciences, sono bastate tre somministrazioni di ormone per osservare un aumento significativo delle trasformazioni di cellule staminali nel midollo spinale in oligodendrociti, cioè in cellule capaci di produrre mielina. Ora la speranza è quella di dimostrare l’efficacia di questo metodo anche per altre malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer e il Parkinson. “La nostra è comunque solo una ricerca di base, per ora senza applicazioni cliniche”, avverte Calzà, “saranno necessari molti altri studi prima di capire se gli stessi risultati si potranno trasferire anche all’essere umano”. (l.g.)

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