Sopravvissute ai dinosauri, potrebbero non avere vie di scampo a causa degli uomini. Le tartarughe che abitano l’Oceano Pacifico sono infatti a rischio di estinzione. È l’allarmante notizia che alcuni ricercatori hanno lanciato nel corso della Leatherback international survival conference. Al convegno, che si è tenuto dal 22 al 25 aprile in California, a Pacific Grove, si erano dati appuntamento biologi marini, ambientalisti e rappresentanti delle industrie della pesca per cercare accordi che possano garantire la sopravvivenza di questi rettili marini. “Dobbiamo trovare una soluzione al più presto: sono rimasti pochissimi anni per risolvere il problema”, sostiene Todd Steiner, direttore del Sea turtle restoration project, fra gli organizzatori del congresso. Una visione catastrofica? Non proprio. Ecco i dati: le testuggini che normalmente tornano ogni anno a deporre le uova sulle spiagge del Pacifico sono passate in venti anni da circa novantamila a meno di duemila. In Messico, in Costa Rica e in Malaysia il fenomeno è addirittura drammatico: le femmine delle tartarughe che hanno partecipato a questo antichissimo rito in totale non raggiungevano neanche una decina. Le cause di questa moria sono molteplici: inquinamento dei mari, costruzione di alberghi su alcune delle più belle spiagge del mondo, affollamento delle spiagge da parte dei turisti, la pesca delle tartarughe. (f.t.)