I batteri, un rimedio contro i pesticidi

Un sistema economico ed ecologico per ripulire i residui di pesticidi che contaminano gli attrezzi degli agricoltori. Che, in futuro, potrebbe essere utilizzato come antidoto alle armi chimiche. Si tratta dei batteri Escherichia Coli geneticamente modificati su cui i ricercatori dell’Università della California nel Riverside avevano lavorato nel 1997 e che adesso hanno perfezionato. Ashok Mulchandani e colleghi, in uno studio pubblicato su Nature spiegano che i microrganismi da loro sviluppati sono in grado di distruggere gli organofosfati. Ovvero dei composti chimici che fino a qualche tempo fa erano usati come insetticidi e che oggi sono stati ufficialmente messi al bando in quanto potenti contaminanti e quindi pericolosi per la salute umana. I metodi utilizzati per eliminare gli organofosfati – come la sciacquatura e l’incenerimento – si sono dimostrati del tutto insufficienti, così i ricercatori hanno pensato di creare un ceppo di E.coli che producesse un enzima in grado di spezzare i legami chimici degli organofosfati. Ora gli scienziati americani hanno migliorato il batterio aggiungendo una proteina che lega i batteri alla cellulosa, procedimento che ha fatto aumentare la loro capacità di degradazione di dieci volte. Sperimentando poi diverse variazioni genetiche, il gruppo ha ottenuto una forma di E. Coli batteri che è addirittura in grado di distruggere un particolare pesticida, il paratione metilico, 25 volte più velocemente del batterio di partenza. In tal modo, ha detto Mulchandani, “un bidone di germi potrebbe costituire un bioreattore economico e compatibile con l’ambiente”. (d.d.v.)

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