La religione non basta

Le comunità musulmane che vivono attualmente in Europa non rappresentano una minaccia per i valori e le politiche degli Stati che li ospitano, perché la religione non è sufficiente a creare un movimento politico unitario. A sostenerlo è uno studio apparso sulla rivista “Perspectives on Politics” dell’Associazione americana di scienze politiche (Apsa), che ha analizzato il livello di appartenenza a organizzazioni politiche degl immigrati musulmani in alcuni paesi europei.

Le conclusioni contraddicono molte delle previsioni fatte dopo l’11 settembre 2001 che paventavano l’emergere di un “blocco musulmano” destinato a dominare le politiche degli stati europei. Gli autori, Carolyn Warner e Manfred Wenner dell’Arizona State University, sottolineano il fatto che l’Islam è una religione fortemente decentralizzata e che i musulmani in Europa sono frammentati in una miriade di organizzazioni.

La struttura delle loro comunità rende difficili azioni collettive su larga scala e la formazione di un fronte politico unitario, anche in paesi come Germania e Francia che ospitano grandi comunità islamiche. Gli immigrati rimangono separati da differenze etniche e la religione non è riuscita a essere un fattore unificante. Gli autori concludono affremando che “L’Islam inteso come un solo blocco non avrà una significativa influenza sulle politiche nazionali europee”. (t.m.)

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