Donne, tutto come 30 anni fa

Negli Stati Uniti, negli ultimi trent’anni, il tasso di mortalità associato al diabete per gli uomini è calato significativamente, mentre per le donne non è diminuito affatto. Lo dimostra l’analisi condotta su tre database del National Health and Nutrition Examination Surveys (Nhanes), tra  il 1971 e il 2000, da un gruppo di ricercatori guidato da Edward Gregg del Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta (Usa). Lo studio, apparso su Annals of Internal Medicine, ha seguito 20 mila persone diabetiche tra i 35 e i 74 anni per un periodo di 12 anni, e ha messo in evidenza la sorprendente differenza tra i tassi di mortalità causata dal diabete nei due sessi.

Negli uomini diabetici, infatti, il tasso di mortalità è diminuito del 43 per cento, e  i decessi per malattie cardiovascolari – la principale causa di morte tra le persone con diabete – di oltre il 50 per cento, in linea con il tasso di mortalità generale della popolazione statunitense. Per le donne, al contrario, non si è riscontrato alcun cambiamento significativo.

In generale le persone con diabete hanno un più alto rischio di morte prematura rispetto agli altri. Da questo studio appare che il tasso di mortalità degli uomini con diabete risulta comunque più alto di quello degli uomini che non presentano la malattia, ma entrambi sono diminuiti in modo simile. Un trend che non emerge dall’analisi della mortalità delle donne con diabete.

Le possibili cause sono ancora da indagare: secondo alcuni studi le donne riceverebbero meno cure preventive per le malattie cardiovascolari, altri suggeriscono che il diabete e le sue complicazioni potrebbero presentarsi in forme differenti nei due sessi e che potrebbero essere necessari diversi tipi di trattamento. (t.m.)

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