Ma quale effetto isola!

L’evoluzione di topi giganti ed elefanti nani non dipenderebbe dall’ambiente isolato, come finora si pensava. Una nuova ricerca, pubblicata su Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, la principale pubblicazione di ricerca biologica della Royal Society, confuta le evidenze del ‘ruolo dell’isola’ secondo cui, se isolati, i piccoli mammiferi come i roditori tenderebbero ad aumentare di taglia nel corso della loro evoluzione, mentre mammiferi più grandi, come gli elefanti, diverrebbero più piccoli rispetto al ceppo originale, mostrando un alto grado di gigantismo gli uni e di nanismo gli altri.

Un team di ricerca del Nerc Centre for Population Biology dell’Imperial College di Londra sostiene invece che la tendenza a diventare più piccoli o più grandi nel corso dell’evoluzione vari da gruppo a gruppo di una stessa specie, e che non vi sia alcuna correlazione con la ‘taglia di partenza’. I ricercatori sostengono che sia piuttosto una concomitanza di fattori ambientali variabili a determinare la stazza dei mammiferi isolani, come le caratteristiche geografiche, la disponibilità di prede, la presenza di predatori o di specie in competizione tra loro.

“La teoria del ‘ruolo dell’isola’ non è verificata nella realtà” spiega Shai Meiri, primo autore dello studio, “Dalla nostra analisi risulta, infatti, che non esiste alcun collegamento tra i grandi animali e il grado di nanismo, o tra i piccoli animali e il grado di gigantismo sulle isole”. La presenza di alcuni casi per cui sembra valere la regola rifletterebbe, al limite, una tendenza al gigantismo o al nanismo della specie in causa, e non una legge evolutiva universale. (m.g.)

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