I dati della discriminazione

Observa – Science in Society
Donne e Scienza 2008. L’Italia e il contesto internazionale
Ergon Edizioni 2008, pp 138

Qual è il paese con più donne occupate nei settori tecnico-scientifici? Dove le ricercatrici sono pagate di più? Quanti Premi Nobel sono stati vinti da una donna? Le donne europee sono interessate alla ricerca scientifica?

Sul rapporto tra genere e scienza si interroga la prima edizione di “Donne e Scienza 2008. L’Italia e il contesto internazionale”, pubblicata in questi giorni da Observa – Science in Society, in collaborazione con UNESCO Ufficio di Venezia – Ufficio Regionale per la Scienza in Europa (BRESCE), lo Studio Pirovano Consulting S.r.l. e l’associazione FAiR – Fairness and Accountability in Research: una raccolta di dati e informazioni, provenienti da autorevoli fonti nazionali e internazionali, sulla presenza della donna nella ricerca, sugli orientamenti del pubblico femminile verso scienza e tecnologia e sulle attività internazionali, associative e progettuali promosse a favore delle donne nella scienza.

I dati raccolti offrono una fotografia del nostro paese ancora poco rosea: le donne italiane sono scarsamente presenti nei ruoli chiave della ricerca, poco più di un componente su dieci dei comitati scientifici in Italia è donna (12 per cento), contro tre su dieci nel Regno Unito e quasi cinque su dieci in Norvegia. Questo nonostante siano donne, in Italia, almeno sei laureati o dottori di ricerca su dieci in medicina e farmacia e più di uno su due in scienze della vita, fisica e agraria. Inoltre, l’Italia è uno dei paesi europei in cui le ricercatrici guadagnano di meno rispetto ai colleghi maschi (in media, una ricercatrice italiana percepisce il 33 per cento in meno di un ricercatore).

Una testimonianza diretta viene da Simona Palermo, tra i curatori del volume, ricercatrice e Direttore Esecutivo di FAiR, associazione che promuove l’equità nella ricerca scientifica: “La mia esperienza in contesti di ricerca in ambito internazionale mi porta a dire che per le donne impegnate in questo settore esiste ancora il famigerato soffitto di cristallo. Sebbene molte ragazze concludano, con buoni risultati, gli studi scientifici, sono ancora poche le risorse femminili che vengono adeguatamente valorizzate nelle fasi successive della carriera e che riescono ad accedere alle stesse opportunità di carriera dei colleghi maschi”. Un limite di cui i cittadini, anche maschi, sono consapevoli: il 62 per cento degli europei auspica una maggiore presenza delle donne nella ricerca. “E ancor più difficile per le donne impegnate nella ricerca è conciliare le ambizioni professionali con il desiderio di costruire una famiglia”, conclude la ricercatrice.

La pubblicazione è articolata in tre parti. La prima parte affronta il tema “Donne nella scienza”, mostrando dati relativi alla presenza delle donne negli studi e nelle carriere scientifiche, anche in chiave comparativa, con riferimento sia alla situazione dei colleghi maschi, sia al contesto internazionale. La seconda parte, dedicata alla “Scienza per le donne”, si concentra sugli orientamenti e le percezioni di genere nei confronti della ricerca e dell’innovazione, infine l’ultima parte, “Donne e ricerca. Per saperne di più”, propone una raccolta di risorse sul tema dei rapporti di genere nel mondo scientifico italiano ed europeo: una cronologia dei principali avvenimenti dell’anno sul tema, le fonti statistiche, libri e saggi pubblicati sul tema durante l’anno, nonché istituzioni, premi scientifici e siti web dedicati alle questioni di genere nella ricerca. Arricchiscono il volume una serie di testimonianze di illustri scienziate e ricercatrici, quali Margherita Hack, Rita Levi-Montalcini e Joan Lunney.

“Donne e Scienza 2008” è rivolto a policy makers, ricercatori, imprenditori, giornalisti, opinion leader interessati alle problematiche di genere nella ricerca – prosegue Valeria Arzenton, di Observa – e nasce con l’obiettivo di contribuire a promuovere un dibattito aperto e informato sulle questioni di genere nel mondo della scienza e della ricerca italiana. Per questo l’intenzione è di farne un appuntamento fisso che consenta di monitorare le tendenze e i principali cambiamenti, attraverso un costante aggiornamento dei dati e delle informazioni”.

Un’anteprima del volume è disponibile sul sito www.observa.it
Per maggiori informazioni scrivere a observa@observanet.it

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here