Menu per lei, menu per lui

Un ristorante dove i menu sono consigliati in base al sesso del cliente: diverse specialità per lei e per lui. Non esiste, ma potrebbe. Uno studio condotto sui grilli neri australiani (Teleogryllus commodus) dalle università di New South Wales, di Sydney e di Massey, pubblicato su Current Biology, ha infatti evidenziato quanto la dieta possa incidere sulla durata della vita e, soprattutto, sulle capacità riproduttive (fitness).

Per quanto riguarda i grilli, le osservazioni compiute in laboratorio hanno mostrato che gli esemplari (maschi e femmine) nutriti con una dieta ad alto apporto di carboidrati e basso contenuto di proteine sono più longevi. Ma il successo riproduttivo cambia di molto tra i due sessi quando si variano le proporzioni: i maschi vivono di più e hanno maggiore fitness quando il rapporto tra carboidrati e proteine è di 8 a 1, mentre la dieta più adatta alle femmine prevede un rapporto di circa 1 a 1 (con una leggera propensione per i primi).

Lasciati liberi di nutrirsi autonomamente però, tutti i grilli mangiano più o meno le stesse quantità di entrambi i nutrienti, e  le femmine privilegiano le proteine solo poco più dei maschi. In questo senso, sostengono gli autori, il loro adattamento e i sistemi ricerca del cibo  (condivisi da tutti gli esemplari della specie) hanno portato a una dieta intermedia, che non è ottimale né per un sesso né per l’altro. “Maschi e femmine dei grilli neri australiani massimizzano la loro fitness con diete differenti”, spiega Alexei Maklakov, che ha guidato lo studio, “ma nonostante questo le scelte dei due generi sono simili: invece che selezionare il cibo in modo genere-specifico, scelgono una via di mezzo”.

Ovviamente gli studi condotti su una specie non possono essere automaticamente adattati ad un altra. Secondo i ricercatori però, negli esseri umani le differenze evidenziate nei grilli sono ancora più esasperate perché i due sessi investono nella riproduzione in maniera molto diversa. Eppure anche nella nostra specie gusti, preferenze e mode portano a una dieta “ibrida” che non sempre risulta ottimale. (ga.c.)

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