Insulina addio?

Il trapianto di cellule staminali potrebbe risultare una potente terapia contro il diabete di tipo I, una malattia autoimmune in cui l’organismo non è capace di produrre insulina, necessaria al metabolismo. Uno studio statunitense pubblicato sul Journal of American Medical Association, che raccoglie i risultati di ricerche condotte nel corso del 2007, dimostra che la maggior parte dei diabetici sottoposti a trapianto non necessita più di somministrazioni di insulina a distanza di oltre 3 anni dall’intervento.

L’impiego delle staminali potrebbe rappresentare una svolta radicale nella cura di questa patologia cronica, causata da un’eccessiva aggressività del sistema immunitario che attacca e distrugge le cellule prodotte dal pancreas, responsabile della secrezione di insulina. Richard Burt, immunologo della Northwestern University (Usa) e colleghi hanno coinvolto complessivamente nelle loro ricerche 23 pazienti, tra i 13 e i 31 anni, affetti da diabete di tipo I. Nella prima fase dell’esperimento, i pazienti sono stati trattati con farmaci immunodepressivi, in modo da inibire il loro sistema immunitario e la funzionalità del midollo spinale, responsabile della riproduzione delle difese immunitarie. Il trattamento farmacologico ha consentito di poter prelevare cellule staminali direttamente dal sangue piuttosto che dal midollo.

I pazienti ricoverati sono stati poi sottoposti a chemioterapia per indebolire ulteriormente il sistema immunitario. Infine, Le cellule staminali prelevate sono state epurate dal sangue e iniettate nuovamente nei pazienti, in modo che potessero, migrando verso il midollo spinale, riportare il sistema immunitario in equilibrio. Risultato: 20 dei 23 pazienti non hanno avuto bisogno di iniezioni di insulina per un periodo medio di 31 mesi. Dopo questo lasso di tempo, solo 8 pazienti hanno avuto nuovamente bisogno di somministrazioni di insulina, sebbene a dosi inferiori a prima del trapianto, le altre 12 persone invece non ne hanno avuto bisogno poiché il loro organismo è riuscito a produrre sufficienti quantità di insulina autonomamente. Nei pazienti sono stati riscontrati anche livelli aumentati di C-peptide, una proteina prodotta dal pancreas che, in qualità di sottoprodotto dell’insulina, ne indica i livelli presenti nell’organismo.

Risultati positivi nella cura del diabete sono stati ottenuti anche grazie a trapianto di midollo da donatore, ma questo tipo di intervento richiede l’impiego di dosi massicce di farmaci immunosoppressori per contenere il rischio di rigetto. Il trapianto di staminali sembrerebbe dunque il metodo più efficace anche se, sottolineano i ricercatori, saranno necessari ulteriori indagini per mettere a punto tecniche di intervento e terapie sicure: due pazienti trattati con queste prime cure sperimentali, infatti, sono stati colpiti da polmonite, tre da disordini ormonali e nove da deficit spermatico. (e.r.)

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