Microsfere “ripara ginocchia”

Sfere microscopiche di materiale biodegradabile. È questa la nuova frontiera della medicina rigenerativa, pensata per trasportare le cellule riparatrici al sito lesionato, mantenendole vive e attive durante il viaggio, pronte a formare nuovo tessuto. Lo sostengono i ricercatori della University of Michigan School of Dentistry che sono riusciti in questo modo a ricostruire un campione di cartilagine di coniglio danneggiata. Lo studio, guidato da Peter Ma, è stato pubblicato su Nature Materials.

Le possibilità di riparare tessuti cartilaginei danneggiati oggi sono piuttosto limitate, sia per mancanza di donatori, sia perché non esistono ancora metodologie che diano i risultati sperati. È il caso del trapianto autologo di condrociti (Aci, da Autologous Chondrocyte Implantation), tecnica in cui le cellule della cartilagine con funzione riparatrice del paziente stesso sono trapiantate nel punto danneggiato. Questo avviene però senza alcun supporto, col rischio che molte si disperdano o muoiano in seguito all’inoculazione. Nel tentativo di sviluppare un metodo alternativo e più efficiente, i ricercatori hanno pensato di realizzare un sistema di trasporto per le cellule riparatrici che, riproducendo il più fedelmente possibile l’ambiente naturale dei tessuti biologici, limitasse gli eventuali danni cellulari. 

Nel caso della cartilagine, i condrociti sono immersi in una matrice gelatinosa attraversata da speciali fibre extracellulari. Partendo da qui, i ricercatori hanno sviluppato dei polimeri biodegradabili simili a queste fibre, a forma di stella e capaci di auto assemblarsi fino a costituire delle sfere microscopiche, vuote e porose. In questo modo, quando le sfere sono riempite con le cellule e trasportate nel sito lesionato, i nutrienti continuano a passare attraverso le pareti, e le cellule seguitano a crescere. Inoltre, una volta terminata la funzione di trasportatori, i polimeri si degradano senza produrre sostanze nocive che possano danneggiare le cellule circostanti.

Una volta realizzate le microsfere biodegradabili, i ricercatori ne hanno poi testato l’efficacia su tessuto cartilagineo di coniglio, utilizzando come controllo iniezioni di soli condrociti (come avviene per l’Aci). Hanno quindi osservato che il sistema con le microsfere è molto più efficiente nel guidare la ricostruzione tissutale, suggerendo che in futuro, dopo ulteriori studi su animali più grandi e sulla stessa specie umana, il metodo possa essere utilizzato con successo nella medicina rigenerativa. Per esempio per riparare la cartilagine danneggiata delle ginocchia.

Riferimenti: DOI: doi:10.1038/nmat2999 

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