Tutti i numeri della vita sulla Terra

Quante sono le specie che vivono sulla Terra? Già nel 1758, Linneo con il suo lavoro di classificazione tassonomica aveva compreso quanto fosse importante rispondere a questa domanda. E oggi, grazie a innovative tecniche di analisi, possiamo contare sul calcolo più affidabile e preciso tra i molti fatti finora: 8.700.000, 1.300.000 specie più, 1.300.000 specie meno. Il dato, fondamentale per lo studio del nostro ecosistema, è stato determinato grazie a un progetto condotto dal Census of Marine Life e durato dieci anni, durante i quali un gruppo di ricercatori provenienti da 80 nazioni si è proposto di quantificare e descrivere le forme di vita presenti negli oceani. Ora sappiamo che queste rappresentano circa il 25% delle specie esistenti, ovvero 2,2 milioni. Fino a questo momento, il numero di specie viventi era stato approssimato sulla base di ipotesi difficilmente convalidabili, e oscillava all’interno di una forbice che andava dai 3 ai 100 milioni.

Lo studio è pubblicato su PLoS Biology e guidato da Camilo Mora dell’Università delle Hawaii e Boris Worm della Dalhousie University di Halifax. All’interno del sistema di classificazione tassonomica (che distingue i gruppi di vita in una gerarchia piramidale definendone la specie, il genere, la famiglia, l’ordine, la classe, il tipo, il regno e il dominio), i ricercatori hanno scoperto un modello numerico attraverso il quale, partendo dai gruppi tassonomici più elevati, sarebbe possibile calcolare il numero delle specie. Tale modello è stato messo a punto partendo da gruppi ampiamente studiati come mammiferi, pesci e uccelli.

Questo metodo, applicato ai cinque regni di organismi eucarioti, distribuisce le specie come segue: 7.770 mila specie di animali (di cui 953.434 sono state descritte e catalogate); 298.000 specie di piante (215.644 note); 611.000 specie di funghi (43.271 note); 36.400 specie di protozoi (8.118 note); 27.500 specie di chromista (tra cui, alghe brune, diatomee, stampi d’acqua, di cui 13.033 note). Ben l’86 per cento delle specie che abitano il pianeta, dunque, ancora non rientra nei nostri database. Per quanto riguarda gli oceani, per esempio, dove si stimano 2,2 milioni di esseri viventi, la nostra conoscenza si ferma a quota 11 per cento: 250.000 specie.

Ma perché è così importante rispondere al quesito di Linneo? “Se non conosciamo il numero di persone che vivono in una nazione, come facciamo a pianificare il loro futuro?” risponde Worm: “Conoscere il numero delle specie che vivono sulla Terra è oggi più importante che mai, dal momento che numerose attività umane stanno accelerando notevolmente i tempi di estinzione e noi potremmo trovarci a perdere numerose specie prima ancora di sapere della loro esistenza e del loro potenziale contributo al miglioramento e al benessere umano”. Un esempio concreto dei vantaggi della ricerca tassonomica è rappresentato da una tipologia di riso, ricavata dall’incrocio di una specie tradizionale e una nuova scoperta, che nel 1970 ha aumentato del 30 per cento la produzione di questo prodotto.

Riferimento: doi:10.1371/journal.pbio.1001127

1 commento

  1. Attenzione, l’articolo anche nel titolo parla di tutte le specie viventi, ma dalla tabella 2 si nota subito, e lo rimarcano anche gli autori, che sono praticamente solo le specie di eucarioti. Sono esclusi, per motivi metodologici, i procarioti, che come notate sempre nella tabella sono poche migliaia. È un stima irreale, derivata da alcuni assunti presenti nell’articolo che però non si applicano nel caso di organismi che effettuano molto liberamente lo scambio genico, per cominciare, e di cui non si conosce neppure la definizione di specie, per finire.

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