Asteroidi, per la Terra il pericolo raddoppia

Da oggi bisognerà scrutare il cielo con più apprensione. Secondo un censimento della Nasa, infatti, il numero degli asteroidi che potrebbero trovarsi a impattare la Terra è quasi il doppio rispetto a quanto gli scienziati avevano precedentemente valutato. A rivelarlo sono i dati provenienti dal telescopio infrarosso WISE (Wide-Field Infrared Survey Exploer) che ha scandagliato il Sistema Solare per classificare i corpi celesti rischiosi per il pianeta.

Gli asteroidi potenzialmente pericolosi (Pha in gergo astronomico) hanno un’orbita molto vicina alla Terra, entro gli otto milioni di chilometri, e sono abbastanza grandi da non distruggersi a contatto con l’atmosfera. Sono quindi corpi da osservare con molta attenzione per prevenire i danni che un loro eventuale impatto potrebbe causare. Proprio a questo scopo, la Nasa ha lanciato nello spazio Wise, che ha raccolto dati dal 2010 al 2011. Grazie alle sue osservazioni, gli astronomi hanno determinato in dettaglio posizione, dimensione e composizione di 107 Pha (un campione rappresentativo dell’intera popolazione) e successivamente ne hanno estrapolato il numero totale.

In base a questo calcolo statistico gli astronomi dell’agenzia statunitense hanno stimato che ci sono circa 4700 i corpi celesti (con un’incertezza di più o meno 1500) con diametro maggiore di 100 metri e classificati nella cosiddetta “orbita di bassa inclinazione”, ossia allineati con l’orbita terrestre entro un piccolo angolo, e quindi con maggiore possibilità di impatto con il pianeta. Circa il doppio rispetto a quelli che erano stati precedentemente calcolati.

“È un grande rischio”, dice Amy Mainzer del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, California. “Dobbiamo assolutamente riuscire a conoscere esattamente la posizione degli asteroidi, dove stanno andando e di cosa sono fatti. Se l’eventuale impatto viene previsto con un anticipo di 20 o 30 anni, c’è tutto il tempo per deviarli”.

La nuova stima al rialzo del numero dei Pha dipende soprattutto dal tipo di telescopio utilizzato. Mentre le osservazioni precedenti si basavano su immagini ottenute da strumenti sensibili alla luce visibile, Wise raccoglie luce nella lunghezza d’onda infrarossa, cioè calore; in questo modo ha evidenziato anche asteroidi scuri, che finora erano rimasti nascosti agli astronomi, ottenendo così un quadro più rappresentativo e verosimile dell’intera popolazione. Inoltre, i dati infrarossi combinati con le osservazioni in luce visibile hanno permesso di calcolare la quantità di luce solare riflessa dagli asteroidi, e quindi la loro composizione: i Pha sono fatti principalmente di pietra e metalli. Anche questo è un dato di fondamentale importanza per valutare la pericolosità dei corpi, perché influenza la velocità con cui potrebbero bruciare a contatto con l’atmosfera terrestre.

Le nuove informazioni tuttavia non portano solo cattive notizie, ma evidenziano una grande opportunità per l’industria mineraria spaziale: “Se un asteroide passa vicino alla Terra”, conclude Mainzer, “è molto più facile raggiungerlo con una navicella, sia robotica sia con astronauti a bordo”.

Riferimenti: Nasa 

L’immagine mostra per intero il Sistema Solare. I punti rappresentano gli asteroidi stimati grazie alla misure di NEOWISE, in verde  invece è evidenziata l’orbita terrestre. Credit: NASA/JPL-Caltech

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