Suicidi per ragioni economiche: non c’è escalation

Da gennaio a oggi le pagine dei principali quotidiani hanno dato ampio risalto al fenomeno dei suicidi per motivi economici, spesso dando l’impressione che fossero in aumento rispetto agli anni scorsi. Tuttavia, i dati Istat per ora dicono il contrario. Lo mostra anche il grafico elaborato sulla base di questi dati dal centro di ricerche CERM che mette a confronto il dato del 2012, quello (38 casi) rilevato dall’inizio dell’anno sino a oggi, con il dato medio, sullo stesso intervallo di tempo, relativo ai precedenti anni.

Ecco l’analisi del CERM: 

“Senza in alcun modo voler ridimensionare il dramma umano che c’è dietro ogni suicidio (che dovrebbe sempre e comunque richiamare l’attenzione della società e della comunità), sinora nel 2012 non c’è evidenza di impennate di suicidi per cause economiche, diversamente da quanto riportato da numerosi media. Le serie storiche Istat mostrano un avvenuto significativo aumento dei suicidi per ragioni economiche nel 2008 e nel 2009 (ben prima dell’avvento del Governo Monti). Da quei valori, preoccupantemente più elevati rispetto alla serie storica osservata tra il 2000 e il 2007, sembra si stia adesso rientrando”.

La fonte dei dati sono il Dataset Istat online 2000-2008 e i report più recenti dell’Istat con spaccato anche per fascia di età.

Credit immagine: elaborazioni CeRM su dati Istat

1 commento

  1. Del ridimensionamento del fenomeno mi ero già reso conto (in rete è possibile trovare un grafico 1983-2008 dell’istat), ma, per non alimentare ulteriormente un dibattito che sarebbe servito solo ad enfatizzarlo, non avevo inviato alcun commento.
    Grazie per il servizio reso in maniera autorevole

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