La fisica dietro Angry Birds

Gli uccellini arrabbiati presto avranno un nuovo seguito. Si chiama Bad Piggies e sarà disponibile a fine settembre, forte del miliardo di download ottenuto nello scorso maggio da Angry Birds, sviluppato dalla società svedese Rovio. Il fenomeno è diventato così cult che anche la comunità scientifica non ha saputo resistere alla tentazione di studiare gli uccellini arrabbiati: Rhett Allain, fisico che collabora con Wired.com, ha analizzato e spiegato le leggi fisiche che regolano i loro rimbalzi sui materassi, scoprendo tra l’altro l’esistenza di una velocità limite che non può essere superata, qualsiasi sia il tiro iniziale. 

Un piccolo riassunto per chi non fa parte del miliardo di fan del videogioco: il giocatore, servendosi di una fionda, deve scagliare degli uccellini contro una serie di maiali verdi (colpevoli di aver rubato loro le uova, spiegano i guru di Rovio) posizionati all’interno del campo di gioco. 

“Giocando i nuovi livelli di Angry Birds Seasons” spiega Allain: “mi sono accorto di qualcosa di strano. Un uccellino azzurro ha iniziato a rimbalzare verticalmente su un tappetino di gomma. La cosa strana è che continuava a rimbalzare sempre più in alto (come in questo video), il che può essere normale nel mondo di Angry Birds, ma non qui sulla Terra”.

Il fisico ha allora studiato il moto di uno degli uccellini saltellanti (Fig.1). Il fit dei dati (ovvero il processo con cui si costruisce una funzione matematica che abbia la migliore corrispondenza possibile con una serie di punti assegnati) mostra un andamento quadratico rispetto al tempo per ogni rimbalzo, come ci si aspetta dalle leggi della cinematica, con un’accelerazione pari a 9.84 m/s2, pari alla gravità terrestre. Tutto torna. Successivamente, Allain ha analizzato l’altezza massima raggiunta dall’uccellino nei primi rimbalzi. Anche qui, i dati sembrano seguire un andamento quadratico (Fig.2).

Ma cosa accade quando i rimbalzi diventano superiori a 35 metri, così alti che l’animaletto esce dalla parte superiore dello schermo e vi rientra poco dopo? Continua a seguire la legge quadratica o no? Stavolta non è possibile misurare l’altezza raggiunta dal salto, perché l’uccellino non è più visibile: per questo, Allain ha utilizzato Tracker Video Analysis, un software che permette di analizzare elementi in movimento all’interno di un filmato (Fig.3).

L’ipotesi del fisico è di trattare i rimbalzi che escono dallo schermo (gli ultimi cinque del grafico precedente) con la stessa equazione che regola il moto verticale di un proiettile: in questo modo, è facile calcolare l’altezza massima raggiunta, utilizzando il tempo di volo dell’uccellino. Seguendo questo approccio, Allain è riuscito a fare un grafico di tutti i rimbalzi (Fig.4).

Qui arriva la sorpresa: gli ultimi rimbalzi si discostano dalla legge quadratica e non superano l’altezza di45,5 metri rispetto al suolo. Perché? L’uccellino si scontra con un soffitto magico una volta uscito dallo schermo? Per scoprirlo, il fisico ha esaminato la velocità iniziale di ogni rimbalzo (Fig.5).

L’arcano è risolto: esiste una velocità limite per gli uccellini, pari a 30 metri al secondo. Probabilmente, i programmatori di Angry Birds, per evitare che i loro animaletti si spingessero fino allo spazio siderale, hanno posto questa limitazione. La fisica è ancora salva.

via wired.it

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