Vaccino Novartis, cosa è successo?

Si fa più intricata la questione dei vaccini antinfluenzali Novartis, che a causa di alcune anomalie in alcuni lotti provocherebbero effetti collaterali indesiderati, e che dunque il Ministero della Salute ha deciso di vietare. Ieri il Ministro Renato Balduzzi aveva cercato di tranquillizzare la cittadinanza: “Non ci deve essere allarme o panico: faremo tutte le verifiche del caso ma, a titolo precauzionale, ci è sembrato opportuno disporre il blocco delle dosi immesse nel mercato”, riferendosi al provvedimento dell’Aifa (Agenzia Italiana del FArmaco) in cui si decreta “il divieto di utilizzo dei vaccini antinfluenzali Fluad, Agrippal, Influpozzi Adiuvato e Influpozzi Subunità“, poiché “i medicinali presentano difetti di qualità potenzialmente dannosi per la salute pubblica”. Si tratterebbe, nello specifico, di lievi reazioni indesiderate come stati febbrili (leggi il resoconto completo della vicenda su Quotidiano Sanità). “Nulla di preccupante”, ha comunque assicurato Balduzzi.

Dal canto suo, l’azienda produttrice dei vaccini precisa la propria posizione: “Novartis conferma la piena fiducia nella sicurezza e nell’efficacia dei propri vaccini contro l’influenza stagionale prodotti in Italia”, si legge nel comunicato stampa diffuso oggi. “Non appena il problema è stato identificato, il lotto di vaccini influenzali in questione è stato messo in quarantena e sono iniziate le doverose indagini”. In ogni caso, precisa Novartis, “il lotto non è mai stato rilasciato sul mercato”. 

Il pericolo, dopo l’analogo caso Crucell di qualche giorno fa, è che parte della popolazione a rischio decida definitivamente di non vaccinarsi, il che comporterebbe pesanti ripercussioni economiche sull’intero sistema sanitario nazionale oltre che sulla salute dei singoli. A questo proposito, è bene ricordare che lo stop imposto dall’Aifa – che nel frattempo è stato esteso al Canada e a tutta l’Europa – ha titolo assolutamente precauzionale, e si riferisce soltanto ai vaccini Novartis: il Ministro ha spiegato che, se la questione non dovesse risolversi, “sarà cura delle autorità rimediare tramite contatti con altre aziende”.

Credits immagine: Novartis AG / Flickr

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