Dov’è finita Voyager 1?

La sonda Voyager 1, lanciata dalla Nasa nel 1977, è l’oggetto di costruzione umana più lontano dalla Terra. Gli astronomi dell’agenzia spaziale americana hanno annunciato che la sonda lo scorso agosto è entrata in una zona dello spazio dalle caratteristiche inaspettate, che potrebbero far riconsiderare le teorie formulate finora sulle condizioni ambientali della periferia del nostro Sistema Solare. Ai margini della sfera immaginaria formata dall’influenza del campo magnetico solare esiste una zona chiamata elioguaina (heliosheath, in inglese) in cui il vento solare, a causa dell’interazione con le radiazioni provenienti dallo Spazio profondo, viene compresso e diventa particolarmente turbolento. Questa fascia è compresa all’incirca tra 80 e 100 Unità Astronomiche (1 UA= 150 milioni di Km).

Voyager 1 è entrata in questa zona già nel 2004 e gli astronomi si aspettavano che la sonda fosse ormai entrata definitivamente nello Spazio interstellare, e che il campo magnetico del Sole fosse ormai del tutto non rilevabile. Al contrario, gli strumenti installati sulla sonda hanno trasmesso a Terra segnali non così univoci, impedendo allo staff che si occupa di Voyager 1 di annunciare con certezza che il primo oggetto di costruzione umana avesse lasciato il Sistema Solare. La sintesi delle rilevazioni è stata appena diffusa attraverso tre diversi studi pubblicati da Science Express arrivando alla conclusione che esiste una zona dell’eliosfera, mai ipotizzata prima da nessuna teoria, dalle caratteristiche impreviste. Due delle tre ricerche, condotte da Stamatios Krimigis della Johns Hopkins University ed Edward Stone del California Institute of Technology, hanno focalizzato la propria attenzione sulla conta e sulla rilevazione della velocità delle particelle del vento solare certificando il loro netto e improvviso crollo a partire dall’agosto dello scorso anno, rilevando contemporaneamente l’aumento del flusso di raggi cosmici.

Un altro studio, diretto da Leonard Burlaga del NASA-Goddard Space Flight Center, si è invece concentrato sulle rilevazioni del campo magnetico che ha fatto registrare improvvisi aumenti dei valori durante l’attraversamento in questa fascia prima sconosciuta. A partire da queste scoperte, dunque, sembra proprio che Voyager 1 stia attraversando una zona non prevista dell’eliosfera, in cui lo spazio interstellare si interfaccia con il plasma proveniente dal Sole.  

Riferimenti: Science Express Doi:10.1126/science.1236408; Doi:10.1126/science.1235721; Doi:10.1126/science.1235451  

Credits immagine: NASA/JPL-Caltech

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