Invisibili al tempo, grazie alla luce

    Si chiama oscuramento temporale ed è la nuova arma per difendersi da hacker e spioni: si tratta di una tecnica sviluppata dai ricercatori della Purdue University, che consente di “mascherare” i dati inviati tramite fibra ottica usando la luce e renderli praticamente invisibili dall’esterno. La nuova tecnologia, descritta su Nature, è ancora in fase di perfezionamento ma, secondo gli scienziati, potrebbe avere sviluppi molto promettenti: “C’è ancora molto lavoro davanti a noi prima che questo approccio trovi applicazioni pratiche, ma il suo punto di forza è l’alto gradi di integrabilità con le infrastrutture già esistenti”, racconta Joseph Lukens, uno degli autori della ricerca. 

    La tecnologia, in realtà, non è del tutto nuova. Nel 2012 era stata già sperimentata un’altra équipe di ricercatori. Che, però, erano riusciti a nascondere solo una piccola frazione, circa un decimillesimo dell’un per cento, del totale delle informazioni inviate. Oggi gli scienziati della Purdue affermano di essere arrivati al 46 per cento, un miglioramento abbastanza significativo, che rende il lavoro più vicino a potenziali applicazioni commerciali. 

    Il nuovo approccio agisce sulla fase degli impulsi di luce. La propagazione dei segnali luminosi può essere paragonata a quella delle onde del mare. Se un’onda, sollevandosi, interagisce con un’altra che sta scendendo, le due si possono annullare a vicenda, facendo sì che la luce risultante abbia intensità pari a zero. È il fenomeno noto come interferenza: “Consentendo alle onde di interferire l’una con l’altra, si è in grado di farle diventare, digitalmente parlando, un uno o uno zero”, spiega Lukens. “Lo zero è il ‘buco’ dove non c’è nulla”. 

    Tutti i dati nella regione in cui il segnale è zero, quindi, sono mascherati. Resi invisibili. Il componente che permette di farlo è un oggetto chiamato modulatore di fase, comunemente usato nelle comunicazioni ottiche per modulare i segnali. Nell’oscuramento temporale, vengono usati due modulatori per creare il buco e altri due per coprirlo, facendo apparire nullo il segnale. “È un livello di sicurezza molto alto, perché dall’esterno sembra proprio che non si stia trasmettendo alcun dato”, continua Lukens. “Eventuali ‘intercettatori’ non si renderanno conto che il segnale è coperto. Semplicemente non vedranno nulla”.

    La tecnologia, secondo i ricercatori, potrebbe anche essere usata in campo militare o per il miglioramento della sicurezza nazionale. Ed è ancora suscettibile di miglioramenti che potrebbero aumentare ulteriormente la percentuale di dati mascherabili.  

    Via: Wired.it

    Credits immagine: Twistiti/Flickr

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