Anche gli oranghi pianificano i viaggi

Pensate di essere l’unica specie al mondo che programma in anticipo i propri viaggi, informandone preventivamente gli amici o la famiglia? Vi sbagliate, almeno secondo uno studio dell’Anthropological Institute & Museum dell’Università di Zurigo, pubblicato su Plos One, in base al quale i maschi selvatici degli oranghi di Sumatra (Pongo abelii) pianificano e comunicano ai loro compagni la direzione scelta per il viaggio ben un giorno prima di partire.

Anche se già alcuni studi precedenti hanno mostrato che le grandi scimmie riescono a predisporre un piano per soddisfare le necessità future, fino ad oggi non si sapeva come questi animali si comportassero in un ambiente selvatico. 

Nel loro habitat, i maschi adulti di orango emanano lunghe e forti vocalizzazioni, udibili a distanza di oltre un chilometro. I ricercatori hanno analizzato accuratamente oltre 200 chiamate, registrandone i tempi e le direzioni, effettuate da 15 maschi adulti che vivevano in una foresta del Parco Nazionale di Gunung Leuser, nella parte settentrionale di Sumatra.

“Abbiamo scoperto che questi animali puntavano la direzione prescelta per il viaggio ed emettevano lunghe chiamate nella direzione che poi prendevano poche ore dopo oppure dopo la pausa notturna”, spiega Karin Isler, coautore dello studio. Ma non è tutto. Infatti, se la mattina seguente gli oranghi decidevano di cambiare percorso, essi ripetevano la chiamata nella nuova direzione. Alla distanza alla quale era possibile udire il richiamo, le femmine di frequente seguivano la strada presa dai maschi, cambiando direzione a seconda delle decisioni di questi ultimi. Al contrario, i maschi “subordinati”, sentendo la chiamata, tendevano ad evitare percorsi simili.    

Non è ben chiaro quando accade che un orango decida di intraprendere un viaggio, ma tra le motivazioni possibili ci sono il desiderio di evitare un nemico conosciuto, la ricerca di cibo o di compagni. L’orientamento degli animali per trovare la strada potrebbe essere facilitato dalla posizione del Sole, da una loro mappa mentale oppure da abilità di orientamento magnetico ancora sconosciute. Un punto interessante, poi, è che essi mantengono nella memoria la direzione principale del viaggio, nonostante l’intervento di numerose distrazioni, che possono durare per ore o addirittura tutta la notte.     

Infine, concludono gli scienziati, è probabile che le abilità di pianificazione scoperte per gli oranghi probabilmente siano possedute anche da altre scimmie o da animali dal cervello di grandi dimensioni.

Riferimenti: Plos One doi:10.1371/journal.pone.0074896 

Credits immagine: Carel van Schaik/Creative Commons Attribution License (CCAL)

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