KOI-314c, l’esopianeta gonfio

Continua anche nel 2014 la carrellata di pianeti extrasolari individuati dagli astronomi: il primo di quest’anno si chiama KOI-314c, si trova a circa 200 anni luce di distanza da noi e, secondo gli scienziati, sarebbe una versione più calda e più gonfia del nostro pianeta. Il bizzarro esopianeta presenta infatti una massa che è molto simile a quella della Terra, ma la sua spessissima atmosfera lo rende quasi il 60% più grande del nostro pianeta.

La sua scoperta, annunciata alla 223esima edizione del convegno dell’American Astronomical Society, è avvenuta per caso mentre gli scienziati stavano studiando i dati ottenuti dal telescopio Kepler della Nasa alla ricerca di esolune (satelliti naturali che orbitano attorno a pianeti extrasolari): “Quando abbiamo notato le variazioni nelle durate dei transiti, ci siamo resi conto che doveva trattarsi di un pianeta e non di una luna”, ha commentato David Kipping dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, principale autore dello studio. “All’inizio eravamo delusi che non si trattasse di un satellite, ma poi ci siamo resi conto che era un risultato straordinario”.

KOI-314c orbita intorno a una nana rossa, una stella piccola e relativamente fredda, ma molto diffusa nell’universo, ed impiega circa 23 giorni a compiere un giro completo. Gli scienziati hanno stimato che la sua temperatura superficiale si aggira attorno ai 100°C, probabilmente troppo alta per favorire l’esistenza della vita. La spessissima atmosfera del pianeta, che si estende per centinaia di chilometri, è composta principalmente da idrogeno ed elio (probabilmente era assai più estesa in passato, ma la maggior parte è evaporata a causa delle radiazioni emesse dalla stella).

“Questo pianeta può anche avere una massa simile a quella della Terra, ma sicuramente non gli somiglia” ha aggiunto Kipping, “la sua esistenza prova che non esiste una linea di demarcazione precisa tra i pianeti rocciosi come la Terra e i pianeti costituiti da acqua o da gas”.

KOI-314c non è l’unico oggetto che orbita attorno a questa nana rossa: un secondo pianeta, denominato KOI-314b, compone il sistema, impiegando circa 13 giorni ad effettuare una rivoluzione attorno alla stella. Proprio grazie alla presenza di questo pianeta fratello, gli scienziati hanno potuto calcolare la massa di KOI-314c, tramite una tecnica chiamata variazione dei tempi dei transiti (TTV), che misura come la gravità di un corpo celeste viene influenzata dai movimenti di un oggetto vicino.

Riferimenti: Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics

Credits immagine: C. Pulliam & D. Aguilar (CfA)

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