Legge 40, dieci anni dopo

    19 febbraio 2004-19 febbrario 2014: la legge 40 compie dieci anni. Un decennio passato tra tribunali nazionali e internazionali che hanno sostanzialmente distrutto la norma sulla procreazione medicalmente assistita. L’Associazione Luca Coscioni ripercorre la storia della legge 40 ricordando tutte le volte che la norma è finita sotto processo, i divieti cancellati e quelli ancora da cancellare. Ecco cosa scrivono dall’Associazione.

    “E’ tempo, dunque, di bilanci e di confronti: la norma, infatti, è finita sotto processo ben 28 volte: il suo testo è stato persino modificato dalla Corte Costituzionale nel 2009, mentre i vari interventi dei tribunali nazionali e non, come la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, ne hanno ridefinito la corretta interpretazione. In particolare è stato cancellato il divieto di produzione di più di tre embrioni e l’obbligo di contemporaneo impianto di tutti gli embrioni prodotti.

    Il prossimo 8 aprile, inoltre, la Corte Costituzionale è chiamata a valutare il divieto di tecniche eterologhe, la revoca del consenso e l’utilizzo degli embrioni non idonei per una gravidanza per la ricerca scientifica. In Corte EDU pende analogo ricorso per gli embrioni alla ricerca.  La legge 40 del 2004 è quasi del tutto smantellata.

    I Radicali, con Luca Coscioni, tentarono di cancellarla con un referendum abrogativo totale, impedito dalla Corte costituzionale, e partecipando alla campagna sui quattro quesiti abrogativi parziali. La Conferenza Episcopale Italiana e le forze politiche clericali sabotarono i referendum, sia attraverso la disinformazione (facilitata dalla complessità dei quesiti parziali) che attraverso una campagna astensionistica illegalmente condotta persino nei luoghi di culto.

    Oggi che cosa resta di questa legge? Altri divieti da cancellare e bambini mai nati a causa di proibizionismi anti-scientifici e ideologici”.

    Via: Associazione Luca Coscioni

    Credits immagine: Nina Matthews Photography/Flickr

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