Gli errori della scienza in mostra

La scienza prosegue anche per ripensamenti, errori e casualità, come quelle che portarono Fleming a scoprire la penicillina o Becquerel a scoprire la radioattività. Oggi a tutto questo l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, la Scuola Normale Superiore e l’Università di Pisa dedicano la mostra “Balle di scienza, storie di errori prima e dopo Galileo”, allestia al Palazzo Blu di Pisa e in programma dal 22 marzo al 29 giugno. L’evento celebra i 450 anni dalla nascita di Galileo Galilei, il padre del metodo scientifico.

Ma perché una mostra dedicata agli errori della scienza? La ragione va ricercata nel meccanismo con cui la stessa scienza si evolve: non lo fa collezionando successi su successi, ma progredendo per passi, spesso superando ostacoli e a volte cambiando direzione dopo aver clamorosamente sbagliato strada. Gli errori quindi fanno parte del progresso scientifico tanto quanto i successi. Errori o abbagli presi a causa di convinzioni ideologiche, pregiudizi culturali, filosofici o religiosi o anche solo commessi per mancanza di una strumentazione adeguata. “Gli scienziati usano il metodo scientifico per capire e interpretare oggettivamente il mondo”, ha commentato Antonio Masiero, Vicepresidente dell’Infn, “Ma il metodo galileiano ci insegna anche a riconoscere gli errori e a superarli. Nella scienza, sbagliare non solo è utile, a volte si rivela addirittura indispensabile per il progredire della conoscenza”.

Il percorso espositivo è ricco di exhibit e installazioni scenografie come il Muro tolemaico, grande videoinstallazione artistica che racconta la scienza dell’osservazione del cielo dagli antichi al medioevo; Il Dono della massa, installazione interattiva sul bosone di Higgs e il Naso di mio padre, suggestiva illusione ottica che sfrutta il fenomeno dello specchio gravitazionale.

Riferimenti e credits immagine: Infn

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here