Nuovi indizi sull’origine delle mandibole

Si chiama Metaspriggina walcotti, e si tratta di una delle più antiche specie di pesci che abitavano le acque del nostro pianeta durante il Cambriano, un periodo geologico iniziata circa 500 milioni di anni fa. Uno studio, pubblicato suNature, descrive nuovi fossili di questa specie estremamente ben preservati, la cui analisi permette oggi di ricostruire alcune caratteristiche precedentemente sconosciute di questi antichi animali, e aiuta a gettare luce sull’origine e l’evoluzione delle mandibole dei vertebrati.

Finora gli scienziati non sapevano molto di Metaspriggina: le uniche informazioni provenivano dai fossili incompleti di due esemplari. La scoperta di circa 100 nuovi esemplari provenienti dal Burgess Shale e dal Marble Canyon, in Canada, hanno invece permesso a Simon Conway Morris e a Jean-Bernard Caron, rispettivamente delle università di Cambridge Toronto, di ottenere, per la prima volta, una descrizione dettagliata della specie.

La loro analisi dimostra che questo pesce primitivo presentava delle caratteristiche inequivocabilmente appartenenti ai vertebrati: una corda dorsale, un paio di occhi che, come quelli degli esseri umani, usano una singola lente per mettere a fuoco l’immagine sulla retina, sacche nasali appaiate, miomeri (segmenti di tessuto muscolare scheletrico) a forma di W, una coda post-anale e branchie situate esteriormente. Secondo gli scienziati, il corpo sinuoso e affusolato di questi pesci raggiungeva circa i 60 mm di lunghezza.

L’impressionante struttura delle branchie, inoltre, ricorda moltissimo i vertebrati moderni, suggerendo che le sacche branchiali osservate negli esemplari moderni privi di mandibola, come la lampreda, abbiano avuto origine proprio da strutture di questo tipo.

Riferimenti: Nature doi: 10.1038/nature13414

Credits immagine: Marianne Collins © Conway Morris and Caron

 

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