I geni che regolano il sonno

Il sonno e la sua regolazione dipendono (anche) da fattori genetici: un dato acquisito da tempo ma il cui quadro generale non è stato ancora chiarito del tutto. Qualche passo avanti in questo senso è stato compiuto oggi grazie ai ricercatori Farber Institute for Neurosciences della Thomas Jefferson University a Philadelphia (Pennsylvania), che hanno studiato il ruolo di due geni che codificano per due proteine (taranis e chinasi ciclina dipendente, Cdk1). Proteine finora note solo per partecipare alla regolazione del ciclo cellulare ma che, secondo uno studio pubblicato su Current Biology, regolano anche il sonno.

Le ricerche sono stata effettuate sulle drosofile, i comuni moscerini della frutta (Drosophila melanogaster). Gli scienziati hanno analizzato comportamento e profilo genetico di un gran numero di animali scoprendo che, quando la proteina taranis si presentava in forma mutata, gli esemplari dormivano molto meno di quelli normali. A livello biochimico gli scienziati hanno scoperto che la proteina taranis normale interagisce con la ciclina A, un’altra proteina che regola il sonno. Quando il legame avviene il complesso che si forma disattiva l’azione di Cdk1 che in condizioni normali promuove lo stato di veglia. Infatti aumentando i livelli di Cdk1 gli effetti osservati erano simili a quelli dei mutanti di taranis, mentre diminuendoli si riusciva a compensare l’effetto di taranis mutante. In passato altre ricerche avevano identificato la produzione della ciclina A da parte di piccole aree del cervello delle drosofile che nell’uomo corrispondono all’ipotalamo, una delle strutture del cervello che si occupano di regolare il sonno.

La scoperta di questi due geni (proteine) che partecipano alla regolazione del sonno potrebbe favorire, in futuro, il trattamento dell’insonnia grave negli esseri umani. Tuttavia la ricerca deve ancora compiere qualche passo per arrivare a questo traguardo. Sebbene taranis abbia un omologo negli esseri umani, all’interno della famiglia dei regolatori di trascrizione Trip-Br, non è stato ancora chiarito se anche il meccanismo biochimico in cui è coinvolto sia lo stesso.

Riferimenti: Current Biology DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.cub.2015.05.037

Credits immagine: Pedro Ribeiro Simões/Flickr CC

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