Scimmie urlatrici: più voce meno sperma

Nel mondo animale, spetta ai maschi mettersi in mostra per attirare l’attenzione delle femmine ed allontanare eventuali rivali: questo attraverso colori vivaci, suoni o richiami che incoraggiano le femmine all’accoppiamento. Nel caso delle aluatta, conosciute anche come scimmie urlatrici, si tratta di impressionanti ruggiti, emessi dai maschi grazie alle lunghe corde vocali e dell’osso ioide, che si trova alla radice della lingua e che, in questi primati, ha una forma unica. È proprio questo osso, infatti, a far risuonare meglio il suono e a far sembrare i maschi più grandi di quanto essi siano veramente. Tuttavia, secondo uno studio pubblicato su Current Biology, le aluatta con le voci più profonde sarebbero anche quelle in grado di produrre meno sperma: in particolare, più è grande l’osso ioide, più piccoli sarebbero i testicoli, e viceversa. “Questa è il primo caso in una qualsiasi specie in cui abbiamo osservato una proporzionalità inversa tra volume della voce e produzione di sperma,” ha spiegato Jacob Dunn, co-autore dello studio.

Eppure questa idea non è del tutto nuova: già Charles Darwin aveva suggerito che le specie a volte devono scegliere tra caratteristiche utili per la competizione che porta alla riproduzione e caratteristiche che aumentano la probabilità di fecondazione degli ovuli. I maschi di molte specie sono infatti dotati di corpi molto più grandi di quelli delle femmine, colori vivaci, corna e altre caratteristiche. Secondo la teoria di Darwin, queste caratteristiche favorevoli si svilupperebbero a scapito di altre parti del corpo; secondo gli scienziati il caso delle aluatta consisterebbero, di fatto, nella prima conferma di questa teoria.

Nello studio, i ricercatori hanno calcolato il volume delle ossa ioidi di oltre 250 esemplari maschi di aluatta, conservati in diversi musei negli Stati uniti e in Europa. Gli scienziati hanno anche raccolto dati sulle dimensioni dei testicoli dei primati utilizzando studi condotti in precedenza, oltre che misurando direttamente 21 animali ospitati in zoo brasiliani e tedeschi. I ricercatori hanno poi contestualizzato i dati ottenuti tramite ulteriori ricerche effettuate su nove diverse specie di scimmie urlatrici, misurando non solo la dimensione dell’osso ioide e dei testicoli, ma anche il numero di individui appartenenti ai diversi gruppi sociali.

“Abbiamo scoperto che i maschi con grandi ossa ioidi, in grado quindi di emettere suoni più profondi, hanno testicoli più piccoli e vivono in gruppi composti da un solo maschio e da un harem di femmine,” ha spiegato Leslie Knapp, autrice principale dello studio. La dimensione dei testicoli aumenta assieme al numero di maschi per gruppo, mentre le dimensioni dell’osso ioide diminuiscono.

Tuttavia, spiegare come mai questo avvenga non è facile: “Potrebbe essere che l’investimento di energia necessario per lo sviluppo di un grande organo vocale è così costoso da non lasciare nulla per lo sviluppo dei testicoli,” ha spiegato Dunn, “Oppure, i ruggiti sono talmente efficaci a tenere lontani i rivali maschi che, di fatto, i primati che vivono in gruppi composti da un solo maschio non hanno bisogno di produrre grandi quantità di sperma”.

Riferimenti: Current Biology doi: 10.1016/j.cub.2015.09.029

Credits immagine: Mariana Raño

1 commento

  1. Questo dimostra che noi maschi ci siamo evoluti per pensare prima di tutto al benessere della donna, attraverso le nostre capacità fisiche messe a loro servizio lavorando per loro e combattendo per loro. Quindi servire le donne per noi maschi è più importante che riprodurci, Infatti quanti giovani maschi sono morti in guerra senza potersi riprodurre al solo scopo di difendere le donne, come è dovere di ogni maschio? Penso quindi che anche nella specie umana i maschi mettono e devono mettere la propria virilità a servizio prima della donna e poi della propria riproduzione.

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