Troppe false diagnosi di allergie alimentari

Che sia glutine, frumento, lattosio o altro, sono sempre di più oggi le persone che si ritengono allergiche a qualche alimento. Circa il 20% della popolazione italiana in effetti è convinto di soffrire di qualche forma di allergia o intolleranza alimentare, mentre la percentuale reale degli allergici non supera il 4,5% negli adulti e il 10% dei bambini. A denunciare la situazione è la Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), che nel corso di un convegno su alimentazione e stili di vita a Expo ha presentato un documento, condiviso con le principali associazioni di allergologia, per fare chiarezza su test diagnostici e terapie scientificamente validate per le allergie e intolleranze alimentari.

“C’è la moda di giustificare qualsiasi malattia con un’allergia – ha spiegato durante il convegno Gianluigi Spata, componente del comitato centrale della Fnomceo – e i medici sono tempestati di richieste di test allergologici”. Per questo la Fnomceo ha deciso di pubblicare il documento (che verrà inviato a oltre 300 medici di famiglia italiani) in cui si sottolinea la differenza tra allergia eintolleranza.

Le allergie vere e proprio sono risposte abnormi del sistemaimmunitario verso proteine innocue per la popolazione in generale, e vengono definite dose-indipendenti: basta cioè una quantità minima dell’antigene (la proteina in questione) per scatenare la reazione allergica. Le intolleranze alimentari, invece, provocano sintomi spesso simili a quelli delle allergie, ma non sono dovute a una reazione del sistema immunitario, e variano in relazione alla quantità ingerita dell’alimento non tollerato.

“Purtroppo il termine intolleranza è sempre più frequentemente interpretato in senso generico – spiegano gli esperti nel testo – fino anche a indicare un’avversione psicologica nei confronti di questo o quel cibo“.

Per questo il documento sottolinea la validità scientifica, l’efficacia e l’appropriatezza dei test oggi in uso, unici strumenti validati che possono garantire una corretta diagnosi per allergie e intolleranze alimentari. Negli ultimi anni si è invece assistito a un forte ricorso a metodologie diagnostiche non validate escientificamente errate, che mettono a rischio di sovra diagnosi, motivando l’adozione di diete non salutari, o sotto diagnosi, e potrebbero quindi impedire di scoprire la presenza di patologiepiù serie i cui sintomi vengono attribuiti erroneamente alle intolleranze alimentari.

Per questo, il testo elenca 13 test privi di validità, ma estremamente diffusi (in particolare nell’ambiente delle medicine alternative). Tra questi il dria test, in cui si somministrano alcune gocce dell’allergene per via sub linguale e si valuta poi la forza muscolare del paziente con un ergometro, e la cosiddetta kinesiologia applicata, in cui il paziente tiene in una mano una bottiglia contente l’alimento sotto analisi, mentre con l’altra spinge la mano dell’esaminatore, che ne valuta così la forza muscolare.

I test realmente validi per la diagnosi di allergie e intolleranze alimentari sono invece i test cutanei, il test rast, quello per l’intolleranza al lattosio e zucchero e (in caso di dubbi) il test di scatenamento orale. Il fai da te nel campo delle allergie è però bandito, e come spiega la Fnomceo, prima di avventurarsi in qualunque percorso diagnostico è necessario passare sempre e comunque dal proprio medico di base.

via Wired.it

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