Hiv, la storia del vaccino terapeutico AT20

Rosalba Baldino

Scintilla AT20, il buio dell’AIDS. La scoperta di Arnaldo Caruso

Falco Editore 2015

pp. 108, Euro 12,00

Un libro-inchiesta che ripercorre la storia di Arnaldo Caruso e delle sue ricerche per individuare un vaccino terapeutico contro l’Hiv. Ma che non trascura la sofferenza dei malati di Aids, e le speranze legate ai recenti risultati delle ultime sperimentazioni. Lo ha scritto la giornalista Rosalba Baldino, che da anni segue l’evolversi della vicenda dell’AT20.

Arnaldo Caruso, docente dell’Università di Brescia, da anni in relazione con l’équipe di Robert Gallo (co-scopritore del virus con Luc Montaigner), ha infatti individuato nella patogenesi dell’Hiv il ruolo importante di una proteina virale indicata come p17. La sua ricerca tende a mettere a punto un vaccino che stimoli la produzione di anticorpi contro questa proteina.

La struttura e l’efficacia di questo vaccino, indicato con la sigla AT20, sono ancora in fase sperimentale ma secondo il ricercatore i risultati conseguiti fino ad ora lo rendono unico. L’AT20, spiega Baldino, è infatti un vaccino terapeutico e non preventivo, cioè deve essere somministrato a persone già infette per fermare l’avanzata della malattia. Inoltre, bloccando la funzione della proteina virale p17 che nei topi provoca degenerazioni nel tessuto nervoso, lo stesso vaccino potrebbe portare a cure efficaci anche per la demenza che spesso colpisce i pazienti con Aids.

Dopo la sperimentazione di fase 1, il vaccino ha superato con successo anche i primi trial di fase 2, destinati a verificarne la sua non tossicità e la sua efficacia. I tempi sono certamente ancora lunghi, ma i risultati finora raggiunti sostengono la speranza che i pazienti Hiv positivi possano un giorno contrastare efficacemente la malattia.

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