Malaria, i morti scendono sotto il mezzo milione

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha appena rilasciato il World Malaria Report 2015 e il bilancio complessivo nella lotta alla malaria sembra essere abbastanza positivo, guardando indietro, a 15 anni fa. Le vittime per l’anno che sta per finire si stima siano 438mila, quasi la metà di quelle del 2000; più della metà dei 106 paesi che nel 2000 riportavano casi di malaria è riuscito a ridurli del 75% e per la prima volta dal monitoraggio dell’Oms nelle regione europea sono non sono stati segnalati casi indigeni. Anche nella regione africana, la più colpita per numero di casi e morti, la mortalità si è ridotta del 66% per tutte le fasce d’età e del 71% nei bambini sotto i cinque anni.

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Complessivamente, quindi, il target fissato dai Millennium Development Goals (Mdg) relativamente alla malaria (arrestare e invertire l’incidenza globale della malattia entro il 2015) può considerarsi raggiunto. Merito, ricordano dall’Oms, soprattutto di tre interventi.

Primo tra tutti: l’utilizzo di reti trattate con insetticidi (dal 2000 al 2015 le persone nell’area sub-sahariana che dormono sotto le zanzariere sono aumentate dal 2% al 55%), a seguire l’utilizzo di terapie combinate a base di artemisinina (farmaco quest’anno premiato con il Nobel) e di insetticidi. A contribuire però alla lotta alla malaria sono stati anche i test diagnostici rapidi che permettono di discriminare tra una febbre malarica (causata cioè dal Plasmodium) da febbre non malariche, favorendo così l’accesso ai trattamenti più appropriati.

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Ma se di progressi dal 2000 ne sono stati fatti, è pur vero che ancora oggi al mondo sono ancora tanti i casi: 214 milioni, contro i 262 milioni del 2000 (la maggior parte nella zona Africana, come mostrano anche i grafici). E ancora: oggi rimangono a rischio di contrarre la malattia 3,2 miliardi di persone; un terzo di quelle che vivono nell’Africa Sub-sahariana vive in case senza la protezione degli insetticidi e delle zanzariere.

A questo va aggiunto che nel corso degli ultimi anni anche le misure più efficaci hanno cominciato a cedere in alcuni casi, con la comparsa di resistenze sia gli insetticidici che alle terapia a base di artemisinina (nel Sud-est asiatico). Per questo, dopo i Mdg, l’Oms rilancia la sfida alla malaria con la Global Technical Strategy for Malaria 2016-2030. Obiettivo: ridurre incidenza a mortalità della malaria di almeno il 90% entro il 2030, eliminare la malattia almeno da 35 paesi e prevenirne la ricomparsa nei paesi malaria free. Obiettivi raggiungibili aumentando gli investimenti dai 2,7 miliardi di dollari annuali di oggi agli 8,7 miliardi del 2030, conclude l’Oms.

Via: Wired.it

Credits immagine: Scott Chacon/Flickr CC

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