STRATONAV, al via il progetto italiano voluto dall’Esa

“Cercasi idea brillante, offresi pallone stratosferico per realizzarla.” Potrebbe essere riassunto così il concorso REXUS/BEXUS, promosso dall’Esa – l’agenzia spaziale europea – e destinato agli studenti di tutte le università del vecchio continente. L’iniziativa, nata dalla cooperazione fra le agenzie spaziali tedesca e svedese, offre ai vincitori la possibilità di effettuare un esperimento scientifico utilizzando il pallone aerostatico BEXUS – Balloon EXperiment for University Students. L’edizione 2015/2016 ha premiato la proposta di un gruppo di studenti in Ingegneria Spaziale e Astronautica/Aeronautica dell’Università La Sapienza di Roma e Ingegneria Aerospaziale dell’Università di Bologna, unici italiani selezionati per partecipare alla missione BEXUS 22. Il progetto vincente si chiama STRATONAV, dall’unione dei termini “stratospherical” e “navigation”.

Di cosa si tratta? Ce ne parla Alice Pellegrino, responsabile della campagna di divulgazione del progetto. “STRATONAV mira a verificare l’affidabilità del sistema di radionavigazione VOR – VHF Omnidirectional Range – nella stratosfera. Questo sistema è utilizzato quotidianamente insieme al GPS sugli aerei civili, che volano nella troposfera a una quota di circa 10 km. Le stazioni di terra, chiamate radiofari, emettono un segnale che viene analizzato dal ricetrasmettitore di bordo per calcolare la distanza dal suolo. Questa tecnologia, già in uso a partire dagli anni Quaranta con più di tremila radiofari VOR installati in tutto il mondo, è stata utilizzata per decenni come sistema di navigazione a corto raggio, suddividendo la rotta in segmenti compresi fra le diverse stazioni di terra”.

La massima altitudine di funzionamento del sistema VOR si aggira intorno ai 18 km, ma si tratta di una stima teorica, dal momento che alcuni velivoli militari hanno già sfruttato questo sistema nella stratosfera, a quote di 20-22 km. “Lo scopo del nostro esperimento è duplice”, continua Pellegrino: “da una parte vogliamo valutare se il sistema VOR sia sufficientemente affidabile nella stratosfera, per poterlo validare anche a queste quote; dall’altra, ci interessa identificare il limite reale di quello che viene definito ‘service volume’, cioè il volume di spazio aereo ‘servito’ dai singoli radiofari. Il pallone BEXUS volerà nella stratosfera a più di 24 km di altitudine e noi confronteremo i dati registrati durante il suo viaggio attraverso il sistema VOR con dati di tipo GPS. Se la stima della posizione del pallone tramite il sistema VOR risulterà sufficientemente precisa, potremmo compiere un passo importante per il futuro dei sistemi di radionavigazione nella stratosfera.”

In questi mesi sono in corso le diverse attività legate alla progettazione e allo sviluppo dell’esperimento, con una prima revisione da parte dell’Esaprevista a Kiruna, in Svezia, in febbraio e una seconda fissata per maggio a Noordwijk, in Olanda. Nasi all’insù per seguire il volo di BEXUS, invece, all’inizio di ottobre sempre a Kiruna. La missione avrà una durata compresa fra i 50 minuti e le 4 ore a seconda delle condizioni meteorologiche e del vento in quota; una volta atterrato, il pallone verrà recuperato e sarà finalmente possibile cominciare ad analizzare i dati ottenuti.

Sito web ufficiale: https://stratonav.space

I componenti del team STRATONAV sono: Federico Curianò (capogruppo), Federica Angeletti, Lorenzo Arena, Tommaso Cardona, Andrea Gianfermo, Paolo Marzioli, Alice Pellegrino e Marcello Valdatta.

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