Wwf: dopo un secolo le tigri tornano ad aumentare

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Per la prima volta dopo oltre un secolo di costante declino il numero di tigri asiatiche, dalle foreste della Russia a quelle del Vietnam, torna a crescere, risalendo a 3.890 esemplari. Secondo i dati del WWF e del Global Tiger Forum il bilancio segna una svolta dall’ultima stima del 2010, quando la popolazione selvatica aveva raggiunto il minimo storico di circa 3.200 esemplari. Il censimento dell’International Union for Conservation of Nature sarà presentato martedì a Nuova Delhi dai ministri di 13 Paesi in cui questo felino è presente.

Ma non tutti i paesi sono allo stesso punto: mentre la Russia, l’India, il Bhutan e il Nepal hanno registrato un aumento delle popolazioni di tigri, non si può dire altrettanto dei paesi del

Sudest asiatico dove il bracconaggio e la deforestazione dilagante continuano ad avere un impatto negativo sul numero di felini. In India, paese in cui vivono oltre metà delle tigri del mondo, la popolazione allo stato selvatico è aumentato di 520 esemplari. Il numero è salito anche in Bhutan con 103 esemplari, in Cina con più di 7, in Indonesia con 371,in Malesia con 250, in Nepal con 198, in Russia con 433, in Thailandia con 189, e in Vietnam con meno di 5.

“Questo è un passo fondamentale per il recupero di una delle specie più minacciate e iconiche al mondo”, ha detto Ginette Hemley, vice presidente senior della conservazione della fauna selvatica del WWF. “Insieme con i governi, le comunità locali, filantropi, e altre Ong, abbiamo iniziato a invertire la tendenza nel declino delle tigri secolare. Ma molto più lavoro e investimenti sono necessari se vogliamo raggiungere il nostro obiettivo di raddoppiare il numero delle tigri selvatiche entro il 2022”.

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