Il più grande telescopio del mondo porterà una firma italiana

Credits: EIE GROUP/T. Marchiori
Credits: EIE GROUP/T. Marchiori
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Il più grande telescopio del mondo sarà costruito da un consorzio tutto italiano. Nei giorni scorsi, presso il quartier generale dell’European Southern Observatory (ESO), a Garching in Germania, è stato firmato infatti il contratto da 400 milioni di euro che dà il via alla realizzazione dell’European Extremely Large Telescope, e ad aggiudicarsi la gara per la progettazione, costruzione e montaggio in sito dell’apparecchio è stato l’ACe Consortium, un consorzio di aziende italiane guidato dal gruppo Astaldi, in partnership con Cimolai e EIE GROUP.

Un’occasione importante per il nostro paese, come ha ricordato anche il ministro dell’Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca Stefania Giannini, presente alla cerimonia della firma. “Non c’è innovazione senza ricerca e trasferimento tecnologico”, ha commentato Giannini. “Lo studio e la ricerca devono andare di pari passo con il grande lavoro dell’industria perché ci sia vera crescita e l’Italia si sta muovendo in questa direzione”.

E-ELT sarà il telescopio ottico più grande mai costruito: avrà un’altezza di 65 metri con un peso di circa 3500 tonnellate, e uno specchio primario di 39 metri di diametro. Verrà installato in Cile, sul Cerro Armazones, nella parte centrale del deserto cileno di Atacama a circa 130 chilometri a sud della città di Antofagasta e ad una altezza di circa 3000 metri sul livello del mare.

Il progetto è un compendio delle più avanzate tecnologie ottiche esistenti in campo internazionale. Per dare un’idea: il suo specchio primario sarà in grado di raccogliere fino a 13 volte più luce rispetto agli attuali grandi telescopi e fornirà immagini molto più nitide di quelle ottenute dal telescopio spaziale Hubble. E-ELT sarà quindi uno strumento rivoluzionario per osservazioni nel medio e vicino infrarosso, permettendo di esplorare le zone più remote dell’Universo cosiddetto “freddo”, studiando i pianeti extra-solari, i buchi neri massicci, la materia oscura.

Per questo, l’ACe Consortium rivendica come la vittoria del bando dimostri l’esistenza di un autentico made in Italy anche nel campo della tecnologia. “Questo contratto rappresenta un’unicità in campo internazionale essendo il più grande mai emesso da Eso in termini economici e il più grande del mondo in campo astronomico”, ci ha spiegato Gianpietro Marchiori, presidente e Ceo di EIE GROUP, Nominated subcontractor del consorzio Ace. “Credo che questo sia un esempio di peculiarità nazionale. Il settore dell’astronomia gode di processi di sviluppo sviluppati negli ultimi 30 anni che hanno permesso di mettere insieme tecnologie che altri paesi europei e altri paesi internazionali assolutamente non hanno. Si può assolutamente parlare di un made in Italy di tipo tecnologico anche in campo internazionale”.

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