L’intuito umano batte il computer al “gioco quantistico”

Computer
Credits: ScienceAtHome.org
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Una contabile danese di 40 anni e un tassista sono due dei migliori giocatori di un videogioco online sulla meccanica quantistica: Quantum Moves. Sus, la contabile, non ama neanche i giochi, ma ha scelto Quantum Moves per dare un “contributo reale e utile alla ricerca scientifica”. Dal canto suo Meilby, il taxista, non ha mai studiato fisica, eppure si è mostrato abilissimo nel risolvere problemi di quantum tunnelling. Non servono infatti raffinate conoscenze di fisica, né esperienza nei videogame, per avere successo. II gioco, sviluppato dal gruppo di ricerca di Jacob Sherson dell’Università Aarhus, sfida i giocatori a risolvere problemi quantistici trasformati in rompicapo intuitivi, per aiutare lo sviluppo di un Quantum Computer. I risultati di questo esperimento sono stati pubblicati di recente sulla rivista Nature.

Lo scopo del videogame è quello di muovere con un raggio laser un atomo intrappolato in una struttura simile ad contenitore per uova, quanto più velocemente possibile e senza cambiare la sua energia. Le soluzioni trovate dai giocatori si sono rivelate più efficaci di quelle fornite in precedenza dai soli algoritmi di computer, estremamente lenti nella risoluzione di questo tipo di problema.

La rete di giocatori online, più di 10.000, è stata invece in grado di fornire in breve tempo soluzioni affidabili grazie all’intuito umano. Mentre il computer provava tutte le combinazioni possibili, i giocatori sono stati in grado di selezionare solo i dettagli utili al gioco ed elaborare le strategie che intuitivamente ritenevano corrette.

Come il cervello elabori queste strategie vincenti non è ancora chiaro. Le leggi della fisica sono bizzarre e controintuitive su scala atomica e il fatto che “i migliori giocatori siano stati proprio quelli che non avessero conoscenze di fisica quantistica è un fatto straordinario ed inaspettato” dice Jacob Sherson. Quantum Moves è il primo esperimento di gamification, cioè l’uso dei giochi come strumento di ricerca scientifica, applicato alla fisica quantistica. Il suo successo non solo apre nuovi scenari nell’apprendimento della fisica ma dimostra come la rete di giocatori online possa dare un contributo fondamentale alla ricerca in settori complessi come quello del Quantum Computer.

Riferimenti: Nature

Articolo prodotto in collaborazione con il Master in Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza dell’Università di Ferrara

1 commento

  1. interessante…. chi l’avrebbe mai detto che un giorno i videogiochi avrebbero contribuito alla ricerca, un altro passo avanti verso i computer quantici di cui si parla da anni. Avevo letto da qualche parte che anche google ci stava lavorando

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