I rettori italiani condannano l’attacco alle università turche

Credits: Eua
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I rettori italiani della Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) si uniscono all’appello dell’European University Association (Eua) per condannare l’epurazione in corso nelle scuole e nelle università turche. Di seguito, il testo dell’appello. 

L’EUA (The European University Association) condanna le dimissioni forzate di 1577 alte cariche delle università Turche.
A seguito del tentativo di colpo di Stato di venerdì in Turchia il settore dell’istruzione, compreso quello dell’istruzione superiore, è stato preso di mira come molti altri ambiti dell’amministrazione pubblica.
15.200 professori sono stati sospesi, mentre Hurriyet riferisce che il Consiglio per l’Istruzione Superiore (YÖK) ha ordinato le dimissioni di le alte cariche delle università (1176 da quelle statali e 401 da quelle gestite da fondazioni). L’EUA condanna fermamente tale azione contro le università e il personale universitario ed esprime il suo sincero sostegno alla comunità accademica turca.

Mentre all’indomani del tentato colpo di stato militare vi è stato un sostegno globale e unanime per il governo democraticamente eletto, le misure introdotte oggi vanno nella direzione sbagliata. Più che mai la Turchia ha bisogno di libertà di parola, di dibattito pubblico e aperto, come sostenuto energicamente dalle sue università, ispirate a valori accademici riconosciuti globalmente, ai principi di libertà di ricerca e insegnamento, alla libera espressione e alla libertà di associazione.

L’EUA invita tutti i governi, le università e gli studiosi europei a prendere posizione contro questi sviluppi e per sostenere la democrazia in Turchia, incluse l’autonomia istituzionale e libertà accademica per studiosi e studenti.

La CRUI condivide interamente la dichiarazione dell’EUA. Auspica inoltre che a tale dichiarazione facciano seguito azioni conseguenti di solidarietà e supporto.

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