Stamina: la “terapia” continua in Georgia?

Stamina Vannoni

Stamina Vannoni

La notizia è stata data dall’Ansa dopo aver viaggiato per migliaia di chilometri. Con o senza Davide Vannoni, l’ideatore del metodo Stamina per la cura delle malattie neurodegenerative, i suoi pazienti italiani starebbero continuando le infusioni di cellule staminali a Tbilisi, in Georgia. Ad ospitare la “terapia” sarebbe il Mardaleishvili Medical Centre di Tbilisi, appunto.

A dare la comunicazione all’Ansa è stato il marito di una paziente malata di sclerosi laterale amiotrofica (Sla) recatosi in Georgia, secondo il quale Vannoni farebbe solo da supervisore. L’uomo dice di non sapere se l’inventore di Stamina si trovi o meno nella clinica, e afferma che il pellegrinaggio dei malati è dovuto a un’iniziativa autonoma della Cooperativa Stamina creata da alcune famiglie, che in ogni caso non ha rilasciano dichiarazioni ufficiali e sembra non essere munita nemmeno di un sito internet. Insomma, di questa cooperativa è difficile seguire le tracce per verificare la notizia.

Meno di un anno fa – in ottobre 2015 – Vannoni è stato assolto per prescrizione dall’accusa di truffa alla Regione Piemonte, in merito a una richiesta di finanziamento pari a 500.000 euro per la fondazione Medicina Rigenerativa. Prima di allora – nell’aprile 2015 – aveva già patteggiato la pena di 1 anno e 10 mesi con sospensione condizionale, a patto cioè di sospendere la “cura” in Italia e all’estero. L’accusa era di associazione a delinquere aggravata e finalizzata alla truffa.

Sul divieto internazionale, però, la questione sarebbe assai complessa. Infatti a livello giuridico si rischia di dover fare i conti con le leggi vigenti nei paesi che, eventualmente, possono ospitare le miracolose infusioni. Lo hanno dichiarato, secondo quanto riportato da Repubblica, i legali di Vannoni in occasione del patteggiamento, aggiungendo: “Non è detto che ciò che è vietato in Italia debba essere vietato all’estero. Tra l’altro, nel corpo della sentenza di estero non se ne parla affatto”. Comunque il caso della Georgia è ancora tutto da verificare. Staremo a vedere.

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