I topi fischiettano, negli ultrasuoni

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(Credits: Mycroyance/Flickr CC)
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Mycroyance/Flickr CC)

I topi e molti altri roditori emettono suoni udibili solo nella banda degli ultrasuoni. E questo era più o meno già risaputo. Quello che non si conosceva ancora era il meccanismo di produzione di questi suoni, simili a dei canti o fischi e non percepibili dall’orecchio umano. A chiarirlo è oggi uno studio della Washington State di Vancouver, in collaborazione con le Università di Cambridge, Washington di Seattle e la Southern Denmark di Odense e pubblicato su Current Biology, secondo cui le corde vocali dei roditori non sono coinvolte nel loro meccanismo di produzione ma che essi sono generati in una maniera del tutto inaspettata.

“I nostri esperimenti hanno osservato che le corde vocali rimangono immobili durante la produzione di questi suoni”,spiega Elena Mahrt, tra gli autori della ricerca: “Quello che invece provoca l’emissione gli ultrasuoni è un sottile getto d’aria, proveniente dalla trachea, che si infrange contro la parete interna della laringe”.

I ricercatori hanno usato una telecamera ad alta velocità, in grado di registrare 100.000 frames al secondo, per controllare tutti i movimenti delle varie parti della gola e posizionato speciali microfoni a circa 2.5 cm dalla laringe dei topi per registrarne i suoni. Si è osservato che gli ultrasuoni sono emessi in un range di frequenza tra i 30 e i 100 KHz, con frequenti salti di frequenza, simili a vocalizzi o fischi, separati da 15-35 KHz. Inoltre, topi maschi e femmina pare che usino esattamente lo stesso sistema di suoni, senza evidenti differenze. “Il meccanismo che abbiamo osservato nei topi è molto simile a quello della produzione di ultrasuoni generati dai flussi supersonici, come nel caso di un decollo verticale o l’atterraggio di veicoli con motore a reazione o nei flussi di raffreddamento di componenti elettrici o grandi turbine. “ spiega Mahrt.

Questi suoni rivestono una grande importanza sociale per la comunità dei roditori. Sono usati in molte occasioni, ad esempio per difendere il territorio o per il corteggiamento. “C’è ancora molto da capire, ma questi studi saranno di grande aiuto per scoprire cosa avviene nel cervello dei topi che hanno le stesse mutazioni genetiche degli uomini e che sono affetti da disturbi della comunicazione, come ad esempio l’autismo“ conclude Elena Mahrt.

Riferimenti: Cell

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