Le innumerevoli sfumature dell’orgasmo femminile

(Foto: Đông Y Thầy Toàn/Flickr CC)

Uno studio della Concordia University di Montreal apparso sulla rivista Socioaffective Neuroscience & Psychology, ha appena indagato la natura dell’orgasmo femminile, cercando di scoprire se ci sono input sensoriali oltre a quelli universalmente noti che portano la donna all’apice del piacere. Secondo lo studio, così, il piacere femminile è il risultato di una grande varietà di stimoli sensoriali, oltre all’esperienza della donna e alla conoscenza che ha di se stessa.

Gli autori delle ricerca coordinati da Jim Pfaus, in particolare, hanno esaminato l’evoluzione del clitoride, arrivando così a una nuova comprensione dell’orgasmo femminile, che include il glande del clitoride, la regione interna attorno al punto G, la cervice e la stimolazione sensoriale delle zone non genitali, come i capezzoli. “Con l’esperienza, la stimolazione di una o tutte queste zone sono integrate in un insieme di input sensoriali, movimenti, posizioni del corpo, risvegli e spunti legati al contesto”, spiega l’esperto. “Questa combinazione di input sensoriali è ciò che induce il piacere e l’orgasmo durante la masturbazione e il rapporto sessuale. Detto questo, pensiamo che sia probabile che questo cambia nel corso della vita, come le donne sperimentano diversi tipi di orgasmo da diversi tipi di sensazioni in diversi contesti e con diversi partner”.

Lo studio spiega, quindi, che la distinzione tra i diversi orgasmi non è tra le sensazioni del clitoride o della vagina, ma tutti quei fattori che, secondo una donna, concorrono per un orgasmo completo. Ciò dipende, in primo luogo, dall’esperienza della donna con la stimolazione diretta del clitoride e della cervice, ma riguarda anche la conoscenza del proprio modello di movimenti che portano all’orgasmo e dall’esperienza della stimolazione dei genitali esterni e interni e zone non-genitali, come per esempio le labbra, i capezzoli, le orecchie, il collo, le dita e le dita dei piedi. “Gli orgasmi non provengono da un solo o da tutti questi zone di stimolazione. Inoltre non sono gli stessi per ogni donna, né per ogni esperienza sessuale anche nella stessa donna”, spiega l’esperto. “A differenza degli uomini, le donne possono avere una notevole varietà di esperienze orgasmiche, che evolvono per tutta la durata della loro vita. La mappa del corpo erotico di una donna non è incisa nella pietra, ma è piuttosto un processo continuo di esperienze, di scoperte e di costruzione”.

Sempre sulla stessa rivista, Adam Safron, neuroscienziato del Weinberg College of Arts and Sciences della Northwestern, ha, inoltre, svelato, in un altro studio, come l’attività sessuale possa influire sul nostro cervello. In particolare l’esperto ha descritto un processo, il cosiddetto trascinamento neurale, secondo cui la stimolazione ritmica dell’attività sessuale influisce sulle onde cerebrali e sulle frequenze, proprio come spingere qualcuno sull’altalena. In altre parole, se la stimolazione sessuale è abbastanza intensa e va avanti abbastanza a lungo, l’attività sincronizzata potrebbe diffondersi in tutto il cervello. A questo punto, questa sincronia può produrre una sorta di stato di trance, fattore che porta all’orgasmo. “La sincronizzazione è importante per la propagazione del segnale nel cervello, perché i neuroni sono più propensi a sparare se sono stimolati più volte all’interno di una stretta finestra temporale”, spiega Safron. “Questo mi ha fatto ipotizzare che il trascinamento ritmico sia il principale meccanismo attraverso il quale si può raggiungere l’orgasmo”.

Secondo Safron, la ricerca potrebbe essere importante per migliorare il funzionamento sessuale, incoraggiando le persone a concentrarsi maggiormente sugli aspetti ritmici della sessualità. “L’idea che l’esperienza sessuale possa essere associata a uno stato di trance è, per certi versi, antica, ma ora può essere supportata da una comprensione più precise e moderna del funzionamento del cervello”, spiega l’esperto. “In teoria, questo potrebbe cambiare il modo in cui le persone vedono la propria sessualità. Il sesso è una fonte di sensazioni piacevoli e di emozioni, ma oltre a questo, è in realtà uno stato alterato della nostra coscienza”.

Safron ha trovato una serie di similitudini tra ciò che si prova durante l’orgasmo e che si sente quando si ascolta musica o si balla. In tutte queste situazioni il ritmo ha un ruolo fondamentale, portando dopo determinate soglie di stimolazione a un processo esplosivo di sensazioni. “Non mi aspettavo che l’attività sessuale fosse così simile alla musica e alla danza, non solo per il tipo di esperienza vissuta, ma anche da un punto di vista evolutivo: la capacità di mantenere un certo ritmo può servire come test di idoneità per potenziali compagni”. Infatti, la musica e la danza sono da sempre momenti importati dell’accoppiamento. “Prima di questo lavoro, sapevamo quali aree nel cervello vengono attivate quando un individuo ha un orgasmo e sapevamo molto anche sui fattori ormonali e neurochimici negli animali”, conclude l’esperto. “Il nostro studio fornisce un dettaglio in più sui meccanismi cerebrali: sappiamo, ora, che l’orgasmo è tutta questione di ritmo”.

Via: Wired.it

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