Chi ha paura di Emma Castelnuovo?

matematica
(foto via Pixabay)

castelnuovoCarla Degli Esposti, Nicoletta Lanciano

Emma Castelnuovo

L’asino d’oro Edizioni – Profilo di donna – 2016, Euro 15.00

La vita e l’attività di Emma Castelnuovo, ricordata dal suo ex-allievo Walter Veltroni come “Maestra della didattica della matematica”, sono vivacemente raccontate in questo volume da due sue ex allieve e collaboratrici, Carla degli Esposti (già insegnante di scuola secondaria, si occupa di didattica della matematica e della formazione degli insegnanti) e Nicoletta Lanciano (docente di Didattica della matematica e delle scienze all’Università “La Sapienza” di Roma, attiva nel Movimento di Cooperazione Educativa). Il testo raccoglie qui, oltre alla esperienza personale delle autrici, le testimonianze di studenti, amici e studiosi che hanno sostenuto il pensiero e le attività di insegnamento di questa straordinaria maestra, nel corso della sua lunga vita.

Emma è nipote di Federigo Enriquez e figlia di Guido Castelnuovo (a cui è intitolato l’Istituto di Matematica dell’Università La Sapienza di Roma), sfugge come ebrea alle persecuzioni razziali, cresce in un ambiente culturale democratico e coraggiosamente rivoluzionario. Giovanissima, dedicandosi all’insegnamento della matematica, si rende conto della necessità di proporre una didattica non selettiva, capace di stimolare in tutti i ragazzi la capacità di ragionare sui fatti della loro esperienza. Pubblica col suo nome un primo libro di testo, “Geometria intuitiva”, che rappresenta l’inizio di una vera rivoluzione nella didattica di questa disciplina. Secondo il suo pensiero, l’intuizione matematica non può nascere dall’apprendimento mnemonico di regolette ma è strettamente collegata ad azioni concrete: l’attenzione dei ragazzi deve quindi essere rivolta ad oggetti costruiti con le loro mani e alle operazioni che si possono fare su di essi. Spaghi, asticelle snodabili, figure ritagliate di carta e cartoncini, fermacampioni, elastici, geopiani… costruiscono un ricco repertorio su cui sviluppare problematiche geometriche e matematiche. Un materiale che permette di operare trasformazioni con continuità porta necessariamente il pensiero a immaginare operazioni continue, come ad esempio la graduale trasformazione di un quadrato in rombo che avviene “materialmente” modificando gli angoli tra le asticelle.

Amiche e colleghe matematiche condividono le nuove modalità didattiche proposte dalla Castelnuovo, pedagogisti e studiosi non solo italiani le sostengono teoricamente: tra i tanti, l’italiano Mario Alighiero Manacorda e lo svizzero Jean Piaget. Conferenze, seminari, discussioni, mostre dei materiali costruiti e presentati dai ragazzi fanno conoscere in Italia e all’estero i successi pedagogici e matematici della sua metodologia didattica . Infatti, continuando ad insegnare al liceo Tasso di Roma, scrivendo numerosi ed efficaci articoli e libri di testo, la professoressa condivide il suo pensiero con matematici e insegnanti in Spagna, in America latina, a Cuba, in Brasile… e lo propone in intense attività di formazione che vorrebbero “aprire lo sguardo verso la matematica”. Il metodo, che nelle successive generazioni dei suoi studenti ha sempre avuto notevoli risultati, è essenzialmente centrato su una capacità di osservazione che richiede il confronto tra situazioni, la memoria dei fenomeni osservati, una fantasia interpretativa capace di matematizzarli trasportandoli dal piano concreto al piano astratto. Proprio per rendere accessibile la matematica nella scuola di tutti e riuscire a superare le ben note difficoltà dei ragazzi, fin dagli anni in cui si avviava la riforma della scuola media unificata, la Prof. Castelnuovo contribuisce all’elaborazione dei programmi nazionali di matematica e la sua impostazione metodologica è tuttora presente nelle Indicazioni Nazionali del 2012. Riconoscimenti e onorificenze non mancano, convegni in suo onore vengono promossi in Italia e all’estero, molti dei suoi allievi diventano personaggi importanti nella vita politica e culturale italiana.

Eppure, dopo aver letto la sua ricca biografia, è impossibile non domandarsi cosa resti del suo metodo e del suo lavoro nell’attuale insegnamento della matematica a scuola, nei sussidiari della scuola primaria, nei libri di testo della secondaria. I percorsi proposti ai ragazzi di oggi, infatti, sono ben lontani dalla “visione dinamica” delle elementari trasformazioni geometriche e matematiche che stimolavano gli allievi della Castelnuovo, e in essi si alternano definizioni non sempre comprensibili, infiniti esercizietti, figure spesso ambigue e assolutamente statiche. I libri di testo scritti da Emma Castelnuovo sono praticamente introvabili, e solo pochi insegnanti hanno il coraggio di cercarli e di usarli, sottraendosi al conformismo didattico imperante. Cosa impedisce che in Italia, sia nella formazione dei ragazzi sia in quella universitaria dei loro docenti, l’esempio didattico di una studiosa di valore internazionale non venga vissuto e rivisitato, che la metodologia – proposta e riconosciuta efficace in tutto il mondo – non venga portata a sistema? “Maestra della didattica della matematica” è scritto sulla sua lapide: ma oggi a chi è rivolto il suo insegnamento?

1 commento

  1. Ottimo articolo! Ho adottato per anni nella mia scuola i libri di Emma Castelnuovo e li ho trovati esaustivi nel porgere e stimolare problematiche didattiche . La didattica laboratoriale di Emma è unica e non sostituibile!

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