Calano i vaccini, cresce il morbillo: +230% di casi in Italia

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+230% dei casi di morbillo dall’inizio del 2017 rispetto all’intero anno precedente in Italia. Cosa sta succedendo? Secondo il ministero della Salute, la ragione principale è il trend negativo della copertura vaccinale degli ultimi anni, che nel 2015 è arrivata solo all’85,3% nei bambini fino a 24 mesi di età. Quasi il 10% in meno della soglia del 95% indicata dagli esperti come requisito minimo per fermare la circolazione del virus.

Secondo il comunicato del ministero, le regioni più colpite dal morbillo sarebbero Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana. Più della metà dei casi si sarebbero verificati nella popolazione tra i 15 e i 39 anni, molti anche tra gli operatori sanitari (medici, infermieri, etc). Non un bel segnale, perché indice del fatto che la circolazione del virus sta aumentando e che il problema è davvero di tutti.

Chi decide di non vaccinare i propri figli, sostengono gli esperti, espone al rischio di contagio anche quella parte della popolazione che non ha la possibilità di vaccinarsi – perché troppo giovane o per questioni legate a situazioni cliniche contingenti – o in cui il vaccino si è dimostrato non efficace.

È vero, infatti, che la vaccinazione trivalente Mpr (Morbillo-Parotite-Rosolia) non ha un’efficacia del 100% (ogni individuo risponde in modo differente), ma la sua validità non è messa in discussione dalla comunità scientifica e dalle istituzioni competenti in materia di salute pubblica. Raggiungere la famosa soglia del 95% di copertura vaccinale stabilirebbe la cosiddetta immunità di gregge, cioè diminuirebbe a tal punto la circolazione del virus che anche chi non risulta immunizzato sarebbe comunque protetto.

Via: Wired.it

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