Troppo stress? Impara a respirare

Credit: PROMinoru Nitta/Flickr
Credit: PROMinoru Nitta/Flickr

La corretta respirazione può avere un effetto calmante? Uno studio appena pubblicato su Science ha rivelato l’esistenza, nei topolini, di un piccolo gruppo di neuroni nel centro di controllo del respiro in grado di regolare gli stati di calma e agitazione. “Spegnendo” questi neuroni si può sopire lo stato di allerta e lo stress, mantenendo un continuo stato di calma. Allo stesso modo allenare la respirazione può garantirci un certo grado di autocontrollo. Lo spiega Alessandro Rignani Lolli, campione mondiale di apnea subacquea.

Quali benefici si ottengono grazie ad una corretta respirazione?

“Respirare in modo corretto consente il giusto apporto di ossigeno ai polmoni, con conseguente attività cardiaca regolare e invio di stimoli adeguati al cervello. Solitamente sia per abitudine sia per postura facciamo sempre respiri molto brevi e frequenti. Tendiamo a stare seduti male o semplicemente portiamo la cintura troppo stretta schiacciando il diaframma, il muscolo principale della respirazione. Invece con una respirazione lenta e lunga riempiamo e svuotiamo correttamente i polmoni. Utilizzando bene i muscoli coinvolti riusciamo a caricare bene di ossigeno il nostro sangue. Di conseguenza il cuore batte più lentamente e in modo regolare. Essere educati a respirare consente quindi di regolare molto bene il battito cardiaco e anche il livello di attenzione. Il cervello vive di ossigeno e una mente ben ossigenata è molto attenta”.

Quindi anche un apneista ha bisogno di saper respirare in modo corretto?

“Prima di imparare a trattenere il fiato è necessario imparare a respirare nel modo più efficiente possibile, prevedendo un maggior ricambio d’aria con il minor sforzo possibile. Noi apneisti ci alleniamo attraverso l’apprendimento di tecniche di rilassamento e respirazione per favorire la riduzione del metabolismo e controllare le emozione negative primarie, come ad esempio il non poter respirare sott’acqua”.

Quali sono i muscoli coinvolti nella respirazione?

“Ci sono due apparati muscolari. Il primo è il diaframma, che separa la cassa toracica dall’addome, e poi ci sono i muscoli intercostali. Imparando a utilizzare bene e distintamente questi apparati e allenandoli, la respirazione diventa molto più fluida. La tecnica di respirazione diaframmatica consente di utilizzare al meglio i volumi polmonari. Il diaframma lavora sempre nella respirazione, ma non tutti respirano allo stesso modo e in molti casi questo muscolo non assolve pienamente ed efficacemente la sua funzione. Per riappropriarci di una respirazione completa dovremmo per prima cosa portare l’attenzione al diaframma e ai suoi movimenti funzionali, privilegiando una respirazione che sfrutti pienamente la fase addominale per poi attivare la fase toracica”.

Questi esercizi sono adatti a tutti?

“Assolutamente sì e il vantaggio che si ottiene è notevole. Durante un evento in cui dobbiamo mantenere alto il livello di attenzione, automaticamente si alza il battito cardiaco, aumenta la frequenza della respirazione per ossigenare bene il sangue, aumenta la pressione sanguigna e anche la temperatura. Questa attivazione causa un dispendio molto alto di energie, ma spesso tutto ciò non è produttivo perché tendiamo a “sprecare” le energie molto prima di quando in realtà sono necessarie. Anche un manager in una riunione o un chirurgo in sala operatoria può trovarsi in una situazione simile, ma è necessario che mantenga la calma per gestire al meglio la situazione. Educare un professionista, che sia in ambito manageriale, artistico o sportivo, a controllare correttamente la propria respirazione e i livelli di attenzione è importantissimo per la buona riuscita dell’evento. Ma ad ognuno di noi può essere utile ad esempio per riuscire a mantenere la calma durante una discussione. Controllando la respirazione con pochi esercizi semplici e con delle tecniche di concentrazione basate sulla visualizzazione del movimento respiratorio si può ottenere un ottimo livello di prestazione arrivando in maniera più efficace al risultato”.

Articolo prodotto in collaborazione con il Master SGP della Sapienza Università di Roma

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