Sorpresa, c’è il medico sott’acqua

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ESTATE, tempo di immersioni. Che sia apnea, pesca sportiva, esplorazione dei fondali o escursioni tecniche a elevata profondità, scendere sott’acqua piace sempre più. Sebbene non ci siano dati precisi, dal momento che non esiste un’anagrafe dei subacquei, si stima che nell’ultimo decennio il numero di persone che nel nostro paese compie immersioni tecniche o professionali con assiduità sia aumentato, passando da mille a circa ventimila l’anno. E sarebbero molti di più, un milione circa, gli italiani che insieme a pinne, fucile e occhiali mettono nel borsone anche muta e bombole per le cosiddette immersioni “ricreative”. I cui rischi per la salute, però, sono dietro l’angolo.

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