Tumore al seno, la gravidanza non aumenta il rischio di recidiva

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Potrò ancora avere un figlio? È una domanda che la maggior parte delle giovani donne a cui viene diagnosticato un tumore alla mammella si pone. Ancora di più se il tipo di cancro che le ha colpite è positivo al recettore per gli estrogeni (Her2+), perché nei nove mesi di gestazione i livelli di estrogeni crescono e potrebbero stimolare le cellule cancerose rimaste nell’organismo dopo le terapie a crescere nuovamente. E infatti, fra le donne che sopravvivono a un tumore, quelle con il cancro della mammella sono le meno propense a rimanere incinta, meno del 10%. La domanda quindi è più che legittima. Non solo dal punto di vista emotivo, ma anche da quello scientifico e clinico. Quindi, le donne con tumore Her2+ possono rimanere incinte senza rischiare per questo di avere una recidiva? Sì, dice ora il primo studio disegnato per valutare in maniera precisa proprio questo aspetto. A condurlo e a presentarlo al congresso dell’Asco, il meeting più importante al mondo di oncologia, è un giovane ricercatore italiano, Matteo Lambertini, che per questo studio è stato premiato anche con il Merit Award.

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