Cosa dice davvero lo studio sull’algoritmo che riconosce i gay dalle foto

Sono stati giorni di fuoco per Michal Kosinski and Yilun Wang, gli autori dell’articolo che rivela la possibilità di utilizzare l’intelligenza artificiale per risalire all’orientamento sessuale delle persone solo dall’immagine del profilo disponibile sui social network, l’ormai noto algoritmo Stanford. Attaccati anche a livello personale con insulti e minacce di morte, i due ricercatori hanno pubblicato una lunga nota in cui dichiarano di non aver creato uno strumento per identificare gli omosessuali, ma di aver studiato una tecnologia già disponibile e utilizzata da industrie e governi per evidenziarne la pericolosità a livello di invasione della privacy. A seguito delle critiche provenienti soprattutto dal mondo Lgbtq, la rivista Journal of Personality and Social Psychology, che inizialmente aveva accettato la pubblicazione dello studio, ha di nuovo sottoposto a revisione il lavoro per una valutazione etica.

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