Come travestirsi per Halloween? Chiedetelo alla rete neurale

Credit: Jarek Tuszynski/Wikipedia

Ancora non sapete come vestirvi stasera per la festa di Halloween? Volete un costume originale in grado di stupire gli amici? Allora l’invenzione di Janelle Shane, una ricercatrice che si occupa di rete neurali, potrebbe tornarvi utile. Shane ha infatti programmato la prima rete neurale in grado di inventare nuove combinazioni di costumi di Halloween. E i risultati, seppure un po’ strani, sono certamente originali: alcuni esempi sono sexy Spock, Batman fatina, un pirata pompiere e il drago della libertà (un incrocio tra la statua della libertà e un drago, ovviamente).

Shane ha inizialmente chiesto ai suoi followers su Twitter di mandarle suggerimenti per costumi – 4500 di questi sono stati successivamente inseriti nell’algoritmo. Tra le proposte, ovviamente le più popolari sono state costumi classici (streghe, fantasmi, pirati, Batman, gatti neri, vampiri, zucche etc.), ma non sono mancati suggerimenti più originali, come ad esempio un sexy Albus Silente (il preside della scuola di Harry Potter), un unicorno invisibile, il lago Michigan e un tostapane.

Il passo successivo è stato insegnare alla rete a combinare i nomi e produrre nuove idee. Sul suo blog, Shane spiega che, per ottenere risultati sensati, essa avrebbe potuto semplicemente utilizzare una rete neurale che conosce il significato delle parole con cui lavora e che è quindi in grado di fare associazioni logiche tra le varie proposte; poiché tuttavia la ricercatrice cercava dei suggerimenti più originali, ha deciso di ricorrere ad una rete neurale che impara le parole da zero, senza conoscerne il significato.

“Direi che la rete neurale dei costumi di Halloween riesce sicuramente a inventare concetti che gli esseri umani adorano,” ha spiegato Shane a Business Insider, “La creatività del programma è totalmente casuale, tutto quello che il computer sta cercando di fare è inventare nuove parole.”

Per gli interessati, il dataset è disponibile su Github.

Shane ha già lavorato a progetti simili, ad esempio programmando un’altra rete neurale per inventare nomi per nuove birre (uno dei nomi prodotti dalla rete, The Fine Stranger, è stato effettivamente utilizzato per una birra) – la ricercatrice sostiene inoltre che un computer del genere potrebbe essere facilmente adattato per produrre spunti per scrivere storie per autori in preda al blocco dello scrittore.

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