C’è un motivo per cui i dolori alla testa sono così insopportabili

emicrania
(Foto via Pixabay)

Quasi tutti sono d’accordo: il mal di denti è uno dei dolori più forti e insopportabili che si possano provare. E chi soffre di emicrania, cefalea a grappolo o nevralgia del trigemino può confermare che il dolore sentito è tra i più debilitanti e più difficili da sopportare emotivamente. Ma perché i dolori al viso o alla testa ci provocano una sofferenza maggiore dei dolori percepiti in altre parti del corpo? Fan Wang, e il suo gruppo di ricerca del Duke University Medical Center a Durham, negli Stati Uniti, ne svelano la ragione in uno studio pubblicato su Nature Neuroscience.

Gli stimoli dolorosi provenienti dalla testa e dal corpo arrivano al cervello attraverso due diversi gruppi di neuroni sensoriali. “Anche ammettendo una differente sensibilità agli stimoli dolorosi dei due gruppi di neuroni sensoriali, questo non spiega la maggiore sofferenza emotiva sperimentata dai pazienti in caso di dolore alla testa” sottolinea Wang. “Inoltre, ciò non spiega il fatto, evidenziato da studi di imaging di risonanza magnetica funzionale (fMRI), che il dolore alla testa provoca, a parità di intensità dello stimolo doloroso applicato su varie parti del corpo, un’attivazione molto più intensa dell’amigdala, una regione del cervello coinvolta nelle esperienze emotive. Tuttavia i meccanismi alla base di queste evidenze sperimentali non sono ancora chiari” prosegue l’autore principale dello studio.

Per cercare di far luce su questi meccanismi, Fan Wang e colleghi hanno monitorato l’attività cerebrale di alcuni topi, dopo aver applicato uno stimolo doloroso sul muso o su una zampa posteriore dell’animale. Tali esperimenti hanno evidenziato che la stimolazione nociva applicata sul muso dell’animale porta ad una maggiore attività del nucleo laterale parabrachiale del cervello (PBL).

Gli scienziati, utilizzando una nuova tecnica per identificare l’origine di questa maggiore attività (chiamata CANE: Capturing Activated Neuronal Ensemble), hanno scoperto che i neuroni sensoriali che innervano la testa e il viso sono collegati direttamente ai neuroni del nucleo parabrachiale laterale (PBL). Questa è una regione del cervello coinvolta nel circuito di percezione del dolore, collegata a sua volta all’amigdala e ad altre aree che controllano le reazioni istintive ed emotive agli stimoli dolorosi. I neuroni sensoriali che innervano altre parti del corpo, invece, sono collegati al nucleo parabrachiale laterale solo indirettamente, attraverso altri centri cerebrali. In base a quanto osservato, continuano gli autori, potrebbero trovare una spiegazione anche i problemi di ansia, depressione e disturbo dei ritmi circadiani spesso associati a patologie come cefalea a grappolo e nevralgia del trigemino.

“Si tratta della prima spiegazione biologica del fatto che questo tipo di dolore può essere emotivamente più difficile da sopportare degli altri” conferma Wolfang Liedtke del Duke University Medical Center coautore dell’articolo. “Questa scoperta rende possibile una comprensione più profonda del dolore cronico alla testa ed al viso e, soprattutto, apre le porte alla possibilità di nuove terapie per i pazienti che ne soffrono” .

Patologie come la cefalea a grappolo e la nevralgia del trigemino possono essere talmente gravi da richiedere, in alcuni casi, il ricorso a soluzioni chirurgiche, con la resezione dei percorsi neurali noti che trasportano i segnali dolorosi dalla testa e dal viso al cervello in modo da bloccare la conduzione del dolore. Ma non sempre queste misure invasive risolvono il problema. La scoperta di questo percorso neurale diretto può aprire la strada a nuovi e più efficaci approcci terapeutici per queste patologie invalidanti.

Riferimenti: Nature Neuroscience

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