La psicologia del Black Friday

Offerte. Offerte. Offerte. Un mantra che, a meno che non vi troviate in ritiro su Marte, si ripete da giorni. Come d’abitudine quando si avvicina il Black Friday, l’inizio delle tradizionali spese natalizie Oltreoceano, ma da qualche tempo una consuetudine anche nostrana, all’indomani del Giorno del ringraziamento. Una consuetudine che, non di rado, si concretizza in file lunghissime, acquisti compulsivi e maratone davanti al computer. Soprattutto virtuali, anche alla luce degli ultimi dati diffusi in materia, che mostrano le vendite e le intenzioni di acquisto durante il Black Friday nei negozi in picchiata, e gli acquisti online in opposta tendenza. Secondo alcuni, come anticipavamo, le corse e la smania da Black Friday e relativo Cyber Monday potrebbero scemare negli anni a venire, complici certo anche iniziate competitor. Ma che l’immagine delle code davanti al cento commerciale o negozio venga sostituita con quella delle alzatacce davanti al pc, vien da chiedersi, cos’è che in occasioni così spinge i consumatori a comprare, spesso anche senza un reale bisogno? Cosa accade da un punto di vista psicologico e come è possibile spiegare le sgomitate, le corse lungo le corsie dei centri commerciali all’ultimo prodotto?

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