Palestra e dieta, come non sentirsi troppo in colpa se si “sgarra”

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MANGIARE meno e meglio. Leggere almeno un libro al mese. Smettere di fumare. Fare esercizio fisico costante. Quali che siano i vostri buoni propositi per il 2018 appena iniziato, sappiate fin d’ora che non sarà facile tenervi fede e mantenere sempre dritta la barra del timone. Perché deviazioni, imprevisti e tentazioni sono dietro l’angolo. E se, per dirla come lo scrittore Oscar Wilde, si può resistere a tutto fuorché alle tentazioni, è anche vero che il rischio è che un piccolo incidente di percorso mandi all’aria per sempre tutti i buoni propositi. Perché potrebbe innescare un circolo vizioso in cui il senso di colpa che si prova dopo aver saltato una sessione di allenamento, o mangiato qualche biscotto di troppo, convince che l’obiettivo non è alla propria portata e quindi tanto vale issare bandiera bianca e tornare alle vecchie abitudini. Fortunatamente, però, si può fare qualcosa per invertire la rotta. Ne abbiamo parlato con Marco Vitiello, docente di psicologia alla Sapienza Università di Roma e coordinatore del gruppo di lavoro di psicologia del lavoro dell’Ordine degli Psicologi del Lazio.

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